Lo struggente romanzo americano di Piero Malagoli
“E avrai sempre una casa” è una storia americana, scritta in maniera ineffabile dal modenese Piero Malagoli, ambientata nell’Arkansas, nel periodo della guerra di secessione. C’è una famiglia le cui sorti sono drastiche fin dal principio, con la morte della madre che dà alla luce Reese, la sopravvivenza estenuante in una tenuta agricola e la successiva morte del padre, il figlio Isaac che si arruola in guerra e i due figli minori, Kayla e Lucas che rimangono soli, contro tutto. Lo stato di poverà e miseria è assoluto, ci sono i campi di cotone da lavorare, il bestiame da dirigere e accudire, la stagione invernale crudele nella sua impassibilità. Kayla McMath, una ragazzina di soli quattordici anni, ha solo il libro dei salmi, ereditato dalla madre, e li scandisce a memoria in ogni attimo di incertezza e pericolo. È il cuore di questo racconto, lei con quel tipo di coraggio che non è quello delle grandi occasioni per mostrare impavidi e con orgoglio i propri muscoli, ma è quello necessario e innato, forse insegnato, che serve per sopravvivere, a ogni costo. Non c’è pietismo o vittimismo, ci sono scelte da compiere, bivi ineluttabili tra la vita e la morte. Ogni giorno lei e Lucas compiono gesta eroiche per resistere e proseguire verso un futuro incerto ma alquanto speranzoso: sono eroi americani, schiacciati dal contesto economico e storico che cerca di eliminarli, ma hanno la caparbietà e la ferocia dei giovani.
Lo scrittore comunica costantemente le scene di vita, in maniera minuziosa e realistica, come fosse un osservatore che guardando verso la natura crudele delle montagne e dei lupi, prendesse nota di ciò che accade ai due sventurati, la loro lotta per nutrirsi, resistere alla malattia e alle incursioni di personaggi poco raccomandabili. La dignità e la forza sono immensi e non si riesce a rimanerne non toccati, si è spinti dalla curiosità di capire e scoprire come proseguiranno le vicende, persino oltre il finale.
“E avrai sempre una casa” (ed. Spartaco, collana Dissensi, 2019, pp. 328, Euro 14) è una narrazione che non si dimentica, si è scossi e stupiti dagli accadimenti emotivi e pratici, dal principio alla fine. Lo stile di Piero Malagoli ha poesia e verità, ha finezza di metafore e precisione, ricercatezza e fascino. Non c’è tregua e il finale è davvero inaspettato, così come può esserlo la scrittura di un italiano che scrive un meraviglioso romanzo decisamente americano.
Silvia Paganini