Lo spirito trascendente di Alessandro Bergonzoni avvolge l’Elfo
Siate sereni solo quando sarete cielo. – A. Bergonzoni –
È in scena fino al 13 luglio presso il Teatro Elfo Puccini di Milano il nuovo atteso spettacolo di Alessandro Bergonzoni, dal titolo “Trascendi e sali”. E già il gioco di parole rende perfettamente l’idea di quello che il pubblico sperimenterà in sala. Dopo l’apertura del sipario, il palco è quasi nudo e ci si chiede dove sia il protagonista, che però subito si fa sentire con la sua voce. Perché la voce si sente, ma di Bergonzoni si vedono a malapena i piedi e metà gamba, perché si trova su una specie di impalcatura, decentrata rispetto al centro, mentre cammina avanti e indietro. Ma intanto i pensieri si accumulano e sono subito esilaranti, pregni, ambivalenti, pungenti.
Il pubblico è divertito già dalle prime battute, Bergonzoni sa tenere tutti appesi alla sua voce, anche quando non lo si vede in viso, anche quando si trova in una dimensione non ben definita. E prima che scenda passa svariato tempo e si sente di quanto il pubblico attenda quel momento, per avere ancora più appagamento da quello che dice e del come lo dice. Ironia, doppi sensi, parole come un fiume in piena che portano a riflettere sui diversi significati e che conducono in svariati ambiti, dall’essere umano alla situazione politica, al tema dei migranti e della multi etnia, alla religione. Il tutto con grandissima spontaneità e, stranamente, logica, per un discorso così articolato e intelligentemente forbito.
Alessandro Bergonzoni ammalia e non si ferma un attimo, non importa se sale, scende, trascende, sparisce, ogni parola arriva a destinazione in un monologo di 90 minuti che scorrono via veloci. È irriverente, ironico, diretto, come in ogni suo spettacolo, con una regia molto semplice, a quattro mani con Riccardo Rodolfi.
“Trascendi e sali” arriva fresco fresco dopo i precedenti lavori “Urge” e “Nessi”; il nuovo spettacolo sta portando ogni sera una grande quantità di spettatori, tali da riempire la sala più grande del teatro, cosa che a luglio, a Milano, nel pieno del clima estivo, racchiude indubbiamente qualcosa di speciale.
Roberta Usardi