Lo “Schianto” di una generazione disillusa al Teatro Franco Parenti di Milano
Compagnia Oyes punta un faro nella notte delle nostre illusorie ambizioni.
È un nuovo “Schianto” quello che Compagnia Oyes propone al Teatro Franco Parenti di Milano, che coinvolge e porta in scena, quattro disillusioni e un’illusione. Ne sono protagonisti appunto quattro personaggi (un uomo distinto ma cinico, un tassista distratto e chiacchierone, una cantante di night club “facile” e misteriosa, un Robin stufo di una vita da gregario a far da spalla a un Batman che ha ormai ottant’anni suonati), a cui si aggiunge un quinto potentissimo personaggio, un “animale magico” mai definito in modo esplicito che con il suo “simboleggiare” trasporta la vicenda e lo spettacolo in una dimensione parallela, dove le pulsioni e i sentimenti più nascosti sono finalmente liberi di emergere.
In un’atmosfera nebbiosa, creata dal fumo delle sigarette fumate compulsivamente da un tassista verboso all’eccesso e ossessionato dalla sua imminente paternità, avviene lo Schianto. Insieme al cliente, un uomo “tutto d’un pezzo”, il tassista si troverà a dover decidere la sorte dell’animale morente, finché, con l’apparizione di Robin sul luogo dell’incidente e la sosta nel night club, tutta la storia prenderà definitivamente una piega diversa, più intima e sincera. Ciò cambierà le prospettive dei protagonisti, che si scopriranno e ci appariranno per quello che sono: un illuso abbandonato dalla compagna che attende un figlio che non è però il suo; un uomo che vorrebbe avere il controllo di tutto ma che sta probabilmente per morire senza poterci fare niente; una cantante sovrappeso che, nonostante la bellissima voce, non potrà mai arrivare al vero successo; un Robin costretto a rimandare i suoi propositi vendicativi e rivoluzionari per dedicarsi alla famiglia. E il quinto personaggio, l’animale misterioso? Beh, lui “simboleggia”, rivela, è questo il suo ruolo… è un’illusione lui stesso, perciò non può essere disilluso.
Bravi e convincenti gli attori Francesca Gemma, Dario Merlini, Umberto Terruso, Fabio Zulli; affascinante e irresistibile la testa dell’animale misterioso (desidererete poterne possedere una anche voi). “Schianto” ci mostra la crisi dei personaggi in scena, ma anche di una generazione senza più ideali, che ha drammaticamente scoperto l’impossibilità di conciliare ciò che siamo oggi con ciò che siamo stati e soprattutto con ciò che avremmo voluto essere. C’è qualcosa, in questa rappresentazione apparentemente così disgregata, che conquista misteriosamente ma profondamente lo spettatore: una contaminazione tra generi, tra realtà e fumetto, musiche ed epoche molto contemporanea (come non pensare a “Watchmen” nella trasposizione fiction tv di Damon Lindelof) che ci attrae in maniera sottile ma inesorabile. Una volta finito lo spettacolo, però, non illudiamoci: non saremo mai davvero capaci di raccontarlo.
“Schianto”, uno spettacolo di Oyes, ideazione e regia Stefano Cordella, drammaturgia collettiva, con Francesca Gemma, Dario Merlini, Umberto Terruso, Fabio Zulli, sarà in scena al Teatro Franco Parenti di Milano fino al 17 novembre 2019.
A. B.