Lily Kershaw e il nuovo album “Arcadia” uscito lo scorso 15 novembre
In Italia forse non siamo ancora in tanti a conoscerla, ma la cantautrice americana Lily Kershaw ha un talento da ascoltare e che di certo la porterà a breve a farsi conoscere per bene dappertutto. Il 15 novembre 2019 è uscito sotto l’etichetta Nettwerk il suo secondo album dal titolo “Arcadia”, dopo un primo album “Midnight in the garden” uscito nel 2013 e altri singoli usciti separatamente prima di questa nuova produzione. La giovane artista ventottenne, che ha esordito in televisione come attrice, è molto diretta nel suo modo di cantare e di scrivere canzoni; l’atmosfera è soave, quasi assente la batteria, per lasciare spazio a chitarra, organo e strumenti affini che puntano a espandere la melodia.
Lo stile è essenziale e gli 11 brani che compongono il disco “Arcadia” scorrono piacevoli, si tratta di 11 piccoli mondi con suono avvolgente, con riff semplici e con la voce di Lily che ammalia, vellutata, in modo dolce e intenso, a volte ricordando Lana Del Rey. I testi sono introspettivi e poetici, come ad esempio quello di “Always & Forever”: “you said you’re gonna love me full / and I said how could that be / when I’ve never been whole / and I’ve never been free” (mi hai detto che mi avresti amato pienamente / e io ti ho detto come poteva succedere / dal momento che non sono mai stata piena / e non sono mai stata libera) che denota una consapevolezza disarmante, che conclude il ritornello con “oh, we’re alive but we’re still asleep / won’t you meet me in the dark / won’t you tell me what you see” (“oh, siamo vivi, ma ancora addormentati / mi incontrerai al buio? / mi dirai quello che vedi?”)
Da segnalare il brano scritto con Jon Bryant “The Sea” e “Here’s to us”, la canzone più movimentata del disco; la linea guida di tutto l’album è il percorso interiore che affronta il dolore, l’amore, ma senza mai esserne sopraffatti; la bella “Fears become wishes” lo dice chiaramente: “And I hope you find blessings in all of your losses / and stop being burdens of earthly crosses” (“e spero tu trovi benedizioni in tutte le tue perdite / e che tu smetta di farti carico di croci terrene”).
Nel complesso, un ottimo disco pop, che attendiamo di sentire presto dal vivo in Italia.
Roberta Usardi