Liliana Fiorelli e il singolo d’esordio “Giorno Zero” – L’intervista
Venerdì 26 giugno è uscito per Rivoluzione Dischi “Giorno Zero”, il singolo d’esordio di Liliana Fiorelli, già conosciuta al pubblico come attrice e autrice in televisione e al cinema. Nel 2016 ha iniziato la collaborazione con il duo Le Coliche (Fabrizio e Claudio Colica) con sketch dedicati alla scena indie italiana. Abbiamo fatto qualche domanda a Liliana sul suo esordio musicale.
Ciao Liliana, benvenuta! In “Giorno zero” canti la consapevolezza, che nel lockdown ha aperto molti occhi ciechi “non era amore, solo abitudine, è la lezione della solitudine”, per te è stato uno scoppio di creatività, hai iniziato a scrivere canzoni in quel periodo o già avevi idee per una tua carriera musicale?
Ciao Roberta e grazie per questa chiacchierata. Sì! Ben detto. L’aver passato la quasi totalità del lockdown a pulire casa ha assunto per me e per molti di noi un significato metaforico. Tagliare i rami secchi, scrostare macchie antiche, eliminare chi non ci è necessario. Non mi sono data per vinta e mi sono concessa di sperimentare su carta ciò che per troppo tempo era rimasto nell’aria, incompiuto. Forse mi mancava il coraggio, forse il tempo. Ma nel cassetto avevo già scritto molte canzoni, più o meno complete, e piano piano vedranno la luce.
Quando è stato il tuo “giorno zero” negli ambiti artistici in cui operi? Come hai iniziato insomma…
Parto dagli albori: devo tanto ai maestri “amatoriali” che ho avuto fin dalla scuola media. Se non fosse stato per quegli incontri puri, senza alcuna strategia, probabilmente non avrei lasciato emergere la passione pura e giocosa nei confronti dell’arte performativa. Non ho mai smesso di fare teatro dagli 11 anni in poi. Uscivo da scuola, facevo i compiti, e andavo al corso di teatro. Leggevo, studiavo tantissimo. Mi sono diplomata con 98/100 ed ero rappresentante d’istituto. Multipotenziale fin da adolescente, dunque.
Quando uscirà il video di “Giorno Zero”, ce lo racconti?
Uscirà a breve in anteprima e siamo felicissimi. È stato girato con una piccola e fidata squadra in stile giocoso e naturalistico. Il rapporto conflittuale ed estremo con la virtualità e la tecnologia – nel video verranno distrutti un laptop e un iPhone. Il desiderio nei confronti della persona amata non è solo bramosia: rappresenta una conquista che profuma di libertà. Giacomo Spaconi è alla regia e con la partecipazione speciale di Paolo Camilli. Io sono anche autrice del video. Al mio fianco c’è Roberta Sardella. Troveremo rifugio in una spontanea fuga, in un abbraccio. Protette solo dalla notte, pronte per iniziare il Giorno Zero, senza paura.
Il sound di “Giorno zero” è fresco e leggero, sarà la caratteristica anche dei tuoi prossimi singoli?
Il pop è di certo un genere inclusivo e che assicura eterne sperimentazioni ma sono certa che mi lascerò guidare dalle potenzialità delle future melodie. Parte tutto da lì, secondo me, da quella linea che hai in testa: basta seguirla e sarà lei a rivelarti il suo genere.
Pensi di potere unire la tua musica alla tv o al cinema un giorno?
Assolutamente sì. La musica nasce come espressione di immagini, nasce in azione. Il suo percorso naturale per me è proprio diegetico, di racconto, spesso penso a testi, melodie, e già mi immagino l’ipotetico videoclip, o la situazione in cui diffonderla. In termini tecnici, gradirei il ritorno dell’avanspettacolo, della “rivista”: la commistione di sketch, prosa, poesia, commedia, dramma,, musica… così come mi sentirei pronta e felice di partecipare in un “LaLaLand” italiano. Qualche anno fa c’è stato “Ammore e Malavita” dei Manetti bros.: mi ha molto divertito.
Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali, farai uscire un EP o ti concentrerai su dei singoli?
Sono in una fase ancora di gioia e godimento di questo Giorno Zero, senza strategia. Parleremo con la squadra di Rivoluzione Dischi e capiremo il da farsi. L’entusiasmo c’è, il materiale anche.
Con quali artisti ti piacerebbe collaborare in ambito musicale?
Credo nella commistione di generi diversi, quindi non mi spaventerebbe collaborare con artisti come Frah Quintale, Carl Brave, Tha Supreme. In termini di assonanza, vedrei una bella ballata con Giorgio Poi, Lodo Guenzi, Giovanni Truppi, Colapesce. Tutti maschi? Vero. Lancio il mio tris di regine: Levante, Elettra Lamborghini, Baby K. Chissà che direbbero!
Sei un’artista poliedrica che spazia dal teatro, al cinema in veste di attrice, autrice, imitatrice, ora ti stai realizzando come cantante, c’è un sogno che non hai ancora realizzato?
Sì, ma sto realizzando anche quello.
Roberta Usardi
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