L’ILIADE ATTRAVERSO LE PAROLE DI CORRADO D’ELIA AD ALTA LUCE TEATRO
Il poema epico “Iliade” di Omero, così come l’Odissea, studiato alle scuole medie e superiori, a volte non lascia agli studenti la grande ricchezza che invece porta con sé, a volte rimane un argomento scolastico che, una volta eseguita la consueta verifica, viene archiviato. Il teatro è un ottimo mezzo di comunicazione per arrivare a carpire la grandiosità dei versi epici di Omero e anche per averne una chiave di lettura più concreta.
La Compagnia Corrado d’Elia, con la sua “Bella Stagione” continua il suo percorso in diversi teatri milanesi facendo tappa con l’album “Iliade”, progetto e regia di Corrado d’Elia ad Alta Luce Teatro, uno spazio teatrale intimo che avvicina attore e spettatore e li mette quasi a contatto.
Sul palco si ergono come scenografia assi di legno, le mura di Troia, e al centro si trova uno sgabello con un microfono. E quello sgabello, per chi, come me, segue Corrado d’Elia, è indicativo di qualcosa di magico che sta per accadere non appena lo spettacolo inizierà. L’Iliade narra gli ultimi 51 giorni di una guerra durata 9 anni, guerra fatta di sangue, morti, rapimenti, ma anche di storie d’amore colme di passioni e sacrifici. Il rumore del mare e una lieve musica preparano all’inizio dello spettacolo, che fa immergere subito tutto il pubblico nel mondo degli eroi e delle imprese narrate nel poema di Omero. Un cantare profondo, che alterna le immagini della guerra di Troia a momenti in cui ci si addentra nella vita degli eroi oltre la guerra. Ogni quadro viene modellato da Corrado d’Elia dalla sua gestualità, dal suo sguardo, dalla sua voce capace di passare da un suadente bisbiglio a un infervorato incitamento. Si alternano le vicende di guerra a quelle d’amore, “amore e morte danzano insieme” e così il pubblico partecipa al duello tra Paride e Menelao così come all’incontro amoroso tra Paride ed Elena, ascolta le parole di Ettore per la moglie Andromaca prima di andare in guerra, assiste alla morte di Patroclo e all’ira di Achille e a molto altro ancora. La musica accompagna incalzante ogni momento di battaglia, vibra insieme alla voce di d’Elia; in 60 minuti il pubblico viene catapultato nel poema di Omero in modo avvincente e attraverso una visione dell’opera profonda e toccante.
In scena ad Alta Luce Teatro a Milano fino al 27 gennaio, con grande successo di pubblico e svariate repliche aggiunte a grande richiesta.
Da non perdere quando tornerà.
Roberta Usardi