L’esordio del cantautore romano Piro si intitola “Eroi del 2020” – La recensione
Dal 23 ottobre è disponibile “Eroi del 2020”, l’album di debutto del cantautore romano Piro, all’anagrafe Alberto Piromallo Capece Piscitelli, anticipato dal singolo “La donna del futuro” lo scorso marzo e recentemente da “Città d’Oriente”. Questo esordio discografico vede coinvolti, oltre a Piro, che ha composto e cantato tutti i brani, Lorenzo Ceci come produttore artistico, Mattia De Mase e Andrea Allegritti alle registrazioni, edit batterie e mix, Filippo Barbieri al master e Mauro Burzotta alle chitarre.
“Eroi del 2020” comprende nove canzoni, che mischiano il pop all’elettronica e che sono rivolte a una donna, che ad ogni brano cambia forma. Ma andiamo nel dettaglio.
“Come tutti i giorni” è un brano sognatore, chi canta vede puntualmente una donna su un autobus e se ne innamora “tante volte ho pensato a trattenerti sulla porta e l’imbarazzo per quello che avrei detto mi ha fermato ogni volta” e continua a sognare, senza andare oltre “tra una fermata e l’altra ti porterò sotto le stelle”.
“Una settimana” è un brano malinconico nelle strofe, pacato, che parte con un interrogativo, se la persona amata sia realtà o illusione, per poi ampliarsi nel ritornello. Il testo evoca varie immagini per poi tornare al punto di partenza: “ti vedo strana, comincia un’altra settimana”.
“Come se” è una canzone d’amore particolare, nella melodia e nell’arrangiamento, con un testo incentrato sui ricordi e sulla persona amata: “come se l’aria si muovess per te, come se il cielo si aprisse per te”.
“E tu no” racconta un dialogo con l’amata, in cui lei risponde sempre “no” creando attrito con lui, facendo valere i propri sogni e ambizioni: “e poi mi dici adesso basta, mi rompi tutti i piatti in testa, voglio far parte della folla, voglio fare la commessa”.
“La donna del futuro” uscita come primo singolo, è una dedica spassionata verso una donna definita “del futuro” per come si comporta: “ma come sei moderna, ma quanto sei attuale, è sicuro, sei la donna del futuro”.
“Questo vento” è un brano dedicato a Roma, che unisce una melodia insolita a un excursus vocale che cresce piano piano dalle strofe al bridge e ancora nei ritornelli “io sollevo per fermare le tue lacrime portandoti nel letto sulle nuvole di là, per strada la tua gonna resta qua”.
“Vodkaredbull” parte subito veloce con un bel beat, una canzone “corteggiamento” in cui la Vodkaredbull è la bevanda che viene offerta all’amata, esaltandone le qualità: “oppure un vodkaredbull non e male, è quattro mesi che mi tiene in piedi, cado in piedi, torno in piedi, resto in piedi”.
“Città d’Oriente” è il nuovo singolo, una canzone d’amore romantica e poetica “non partire, non lasciarmi ancora, ancora più perso, senza di te questa città d’Oriente sembra solo un deserto”.
“Mi piacerebbe volare” chiude il disco esprimendo una serie di desideri, che creano una dichiarazione d’amore fuori dal comune: “dal cielo siamo caduti fra le pieghe del vestito tuo, dove andremo se qua è tutto pieno per stare da soli?”.
Un ascolto piacevole e uniforme, con sonorità non sempre immediate, ma che donano al lavoro una certa originalità.
Roberta Usardi
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