L’esordio con “Nothing Special 99” che anticipa il primo EP da solista – Intervista a Lux
Il 13 aprile è uscito “Nothing Special 99” (distribuzione Distrokid), il singolo d’esordio solista di Lux, all’anagrafe Luca Tiozzo, cantante milanese. Il singolo anticipa l’EP previsto entro novembre 2021. Lux si appassiona alla musica sin da bambino e negli anni canta in diverse band, tra le quali Direzione Oltre Confine, formatasi nel 2004, con la quale firma un contratto discografico con BMG/Ricordi. Nel 2010 la band si scioglie. Successivamente crea uno show tributo ai Depeche Mode, i Mode Inside, con cui si esibisce in numerosi concerti. Nel 2019 torna a scrivere i propri brani e crea il progetto Lux.
“Nothing Special 99” è il tuo singolo d’esordio, quando l’hai scritto?
Ho iniziato a comporre “Nothing Special 99” a novembre 2020. Ero in auto e stavo ascoltando il gruppo “Larkin Poe” e a un certo punto, dal nulla, iniziai a canticchiare quello che poi sarebbe diventato il riff di chitarra del brano. Una volta a casa, iniziai a lavorare alla prima stesura. Viaggiare in auto stimola da sempre la mia creatività.
“Nothing Special 99” anticipa il tuo primo EP da solista previsto entro novembre 2021, ci puoi anticipare qualcosa? Sarà tutto in inglese?
Esattamente. Sarà un lavoro completamente in lingua Inglese. Riguardo al sound, in questo momento non sento l’esigenza di legarmi completamente a un genere: per questo lavoro agli arrangiamenti dei brani mi sono lasciato trascinare dalle sensazioni che questi mi trasmettono, senza paletti e/o pregiudizi; negli anni ho sicuramente imparato che la ricerca di un determinato sound può essere una cosa esaltante ma, al contempo, a livello creativo un po’ limitante.
Prima dell’EP farai uscire altri singoli?
Prima dell’EP ho in programma di uscire con altri due singoli: uno a giugno e l’altro a ottobre.
Hai alle spalle un intenso percorso musicale: quando hai iniziato a scrivere canzoni e cosa ti ha lasciato l’esperienza con i Direzione Oltre Confine?
Il mio approccio alla musica inizia prestissimo, con la prima chitarra che mi regalò mio padre all’età di 6 anni circa. Da quel momento, in un modo o nell’altro, la musica è sempre stata parte fondamentale della mia esistenza. La prima “simil-canzone” credo di averla scritta intorno ai 13 anni. L’esperienza con i Direzione Oltre Confine è stata fondamentale per la mia crescita artistica e caratteriale. All’epoca ebbi la fortuna e l’onore di misurarmi con produttori artistici di grande esperienza e carisma, e questo è stato fondamentale per la mia formazione alla scrittura. In quel periodo lavoravamo tantissimo, provavamo per ore anche 4 volte a settimana per cercare di miglioraci sempre di più, e questo modus operandi ancora oggi mi accompagna costantemente.
Dopo l’esperienza con i Direzione Oltre Confine hai creato uno spettacolo tributo ai Depeche Mode, cosa ami di più di loro e qual è il brano che preferisci del loro repertorio?
La cosa che amo di più dei Depeche è la complessità degli arrangiamenti e le atmosfere che riescono a ricreare nei loro brani: sono letteralmente “una scuola del suono”! Difficile dirti quale brano preferisco, ma forse posso dirti uno di quelli che amo di più cantare: sicuramente “Higher Love”.
Hai scelto Lux come nome d’arte, è anche un tuo alter ego?
Più che un alter ego, è più semplicemente un soprannome che parecchi amici hanno deciso di darmi. “LuX” prende ispirazione dal mio nome di battesimo e dall’unità di misura per l’illuminamento.
Tra i tuoi artisti di riferimento non ci sono nomi italiani, che rapporto hai con la musica italiana?
Con la musica Italiana ho sicuramente un bel rapporto, e nella mia playlist ci sono svariati grandi artisti, per esempio: Niccolò Fabi, Samuele Bersani, Franco Battiato, Fabrizio De Andrè e tanti altri, ma sicuramente il mio modo di scrivere è più affine alla musicalità della lingua Inglese. In futuro non escludo di tornare a scrivere in Italiano.
Roberta Usardi
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