“L’eredità di Anna Freud”, il romanzo di Roberta Calandra
“L’eredità di Anna Freud”, è un romanzo di Roberta Calandra, edito da Besa Muci (2022, pp. 224, euro 16) sugli ultimi giorni di Anna Freud, un importante personaggio femminile nello scenario della psicanalisi moderna, al suo tramonto. Una donna dalla forte personalità e dal passato complicato. Una vita spesa tra la necessità di affermare la propria professionalità e il bisogno di compiacere un padre ingombrante. Un cognome importante infatti il suo; figlia del celebre fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud e studiosa dei disturbi comportamentali infantili, cresciuta tra studio e famiglia. In questo romanzo Anna è malata e ormai alla fine dei propri giorni.
La sua casa di Londra è ormai diventata il suo guscio, qui dove prima visse con tutta la sua famiglia che, grazie a Freud, trovò rifugio durante le persecuzioni naziste, e dove poi accudì e vide morire il celebre padre. Anna Freud dopo una vita spesa a rompere gli schemi, stanca per aver remato contro al suo destino di figlio maschio mancato, sposa mancata, figlia designata all’accudimento di cotanto padre, riuscì nella carriera come nell’amore; visse con Dorothy Tiffany Burlingham per 54 anni e, abitando con lei e i suoi figli, diede vita a una “famiglia di fatto” ante litteram, con uno sguardo molto avanti. Le due donne si occuparono insieme di bambini orfani e traumatizzati, fondando asili e orfanotrofi in diversi continenti. La sua casa, ormai divenuta rifugio sicuro dove attendere la fine in solitudine, diventa teatro di un inconsueto setting terapeutico. Anna accoglie, dapprima la giovane Sarah, irlandese dal passato oscuro, arrivata a Londra in cerca di lavoro e scelta come domestica e poi Judith, ventenne omosessuale irrisolta, insoddisfatta e irrequieta, una ragazza dal disturbo borderline che studia psicologia e desidera scrivere la propria tesi di laurea proprio sulla figura e sulla vita di Anna. Nonostante la riluttanza dell’anziana dottoressa, si innescheranno delle dinamiche pseudo psicodrammatiche grazie alle diverse personalità in conflitto che, con apparente spontaneità, faranno emergere i drammi, le idiosincrasie, i bisogni delle tre donne. Uno scambio prima difficilissimo, poi via via più intimo e prorompente. Uno alternarsi di luci e ombre al punto che viene il dubbio che quanto narrato sia soltanto frutto di una proiezione della mente di Anna che, negli ultimi istanti della sua vita, ripercorre le gioie e i dolori della sua esistenza e fa un bilancio interiore.
Questo libro offre la narrazione di tre donne con un passato difficile, tre personalità o tre aspetti della stessa personalità, una casa imponente, un percorso di conoscenza, profondo, non senza conflitti. Un percorso che offrirà la possibilità di conoscersi senza tabù, profondamente. Roberta Calandra – pregiata scrittrice con una versatilità rara, autrice, drammaturga, sceneggiatrice Rai – in questo libro, uno dei più significativi e intensi, crea un mondo ricco di parole significative con uno emozionale intenso, diretto al cuore che parla all’anima. Fa riflettere, arricchisce e mostra, con insolita chiarezza, come siano i nostri vissuti a condizionare la personalità, ma anche come nulla sia ineluttabile. “La possibilità di venire a conoscersi profondamente, senza tabù od omissioni delle zone buie dell’anima. La possibilità di un riscatto esistenziale a tutto tondo, pur provenendo dal buio e dalla disperazione più assolute, da sentimenti radicati di vergogna, rifiuto, diversità dagli schemi proposti.” (da un’intervista a cura di Alessandra Paparelli, www.romadailynews.it, “Roberta Calandra presenta ‘L’eredità di Anna Freud’ “, 17 Giugno 2022). Una scrittrice che riserva sempre delle sorprese emozionanti per la quale: “la scrittura… è una seconda pelle, un allenamento esistenziale quotidiano, il mio foro di luce, il mio contatto privilegiato con il mondo, croce e delizia”.
Federica Scardino