“L’elisir d’amore” all’Arena del Teatro sociale di Como, l’opera lirica in mano ai giovani e agli appassionati
Dopo due anni di inattività in seguito alla pandemia, il Teatro Sociale di Como torna a proporre spettacoli di opera lirica in cui gli artisti professionisti vincitori del concorso AsLiCo sono affiancati dai cantanti amatoriali del Coro 200.Com. L’estate 2022 è all’insegna dell’opera buffa con L’elisir d’amore, con le musiche di Gaetano Donizetti, e il libretto di Felice Romani. Lo spettacolo è in programma tre sere: il 29 giugno, l’1 e il 2 luglio.
L’opera, divisa in due atti, andò in scena la prima volta nel 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano. Si tratta di opera buffa pertanto i brani sono allegri e vivaci, ma Donizetti ha saputo toccare anche toni patetici con l’aria Una furtiva lagrima. La trama è tratta da Le philtre di Eugège Scribe.
La vicenda narra dell’assurdo tentativo di Nemorino (Nico Franchini) di fare innamorare la bella Alda (Maria Rita Combattelli), promessa al militare Belcore (Lodovico Filippo Ravizza), con un filtro d’amore acquistato dal ciarlatano Dulcamara, interpretato da uno straordinario Matteo Mollica. Il dottor Dulcamara sostiene che l’elisir non avrebbe avuto effetto immediato per avere tempo di scappare con il denaro, ma nel frattempo Alda si fidanza con Belcore e i due decidono di sposarsi al più presto. Fortunatamente, come in ogni opera buffa, l’amore trionferà in un lieto happy end.
Le scene e i costumi sono stati ambientati dal regista Manuel Renga non nel lontano Ottocento, epoca in cui è stata scritta l’opera, ma in un film muto degli anni ’30 del Novecento. I musicisti dell’Orchestra 1813 e i cantanti solisti sono giovani, ma sono anche dei professionisti esperti che sanno tenere testa al pubblico di intenditori di Como. È singolare notare inoltre come sia stato scelto di valorizzare le direttrici d’orchestra donne affidando la bacchetta ad Azzurra Steri. I cantanti amatoriali del coro sono invece di età eterogenea e compensano la mancanza di studi specifici in ambito musicale con un entusiasmo coinvolgente e una passione sconfinata. Ciò che maggiormente colpisce è il fatto che il coro si stia divertendo, provando delle emozioni che solitamente i professionisti sono più abili a mascherare. L’aria Una furtiva lagrima è stata danzata da due ballerini molto espressivi, Sheila Verdi e Simone Carbone.
L’opera non è stata allestita sul palcoscenico del Teatro sociale ma nell’arena esterna, un tempo occupata dal castello di Como, abbattuto per costruire il teatro. Si tratta di un ambiente molto romantico, con il retro del teatro e le mura dell’antica città di Como come sfondo suggestivo. Le scene e i costumi sono stati realizzati da Aurelio Colombo. Il palco è una lunga pedana, una sorta di passerella; su un lato si trovano dei gabinetti e la scritta “Elisir”, sul lato opposto degli ingranaggi e un orologio. Le sedie della platea circondano la passerella e i cantanti formano un grande cerchio intorno ad essa, in modo tale che lo spettacolo sia completamente differente a seconda del punto in cui si trovano i singoli spettatori, poiché non è possibile osservare tutti i membri del coro contemporaneamente. In una breve scena compare persino un’auto d’epoca, una Topolino Cabrio beige raffinatissima; il dottor Dulcamara giunge in scena invece guidando una bicicletta che traina un simpatico carretto rosso e bianco. Nella parte iniziale dell’opera il coro interpreta dei lavoratori di diversa estrazione sociale, da operai a impiegati; nella seconda parte invece i cantanti amatoriali indossano abiti eleganti dell’epoca.
Anche quest’anno le estati comasche sono state animate da un’iniziativa che non solo propone musica di qualità in location storiche, ma che offre spazio ai giovani musicisti e agli amatori, dando l’opportunità di creare a fasce di artisti che faticano a farsi spazio in un mondo dello spettacolo in crisi.
Valeria Vite
[…] Articolo pubblicato su Modulazioni Temporali. […]