L’elettroshock di Nevio Gambula
L’elettroshock di Nevio Gambula
Il 16 febbraio c.m. è andato in scena al Teatro Modus di Verona, nel percorso Teatro d’altro, “Io sono Artaud – o dell’insurrezione di un corpo”, testo, regia, interpretazione e suoni di Nevio Gambula.
La prima parte dello spettacolo accoglie gli spettatori nel buio totale, anticipazione di un viaggio non semplice, ma scomodo, a tratti presuntuoso, volutamente pungente e critico. Si è di fronte quasi a una mistica allucinazione in cui la parola assume la potenza e la padronanza semantica pregnante che solo il palcoscenico può dare. Le parole di Antonin Artaud (1896-1948), scrittore, regista e attore francese, fondatore del Teatro Alfred Jarry, teorico di nuove modalità del fare teatro (Primo manifesto del Teatro della crudeltà) irrompono disordinate e provocanti, volutamente protese verso la contemporaneità.
Ai confini della tensione cambia la scena e irrompe Pentesilea, regina delle Amazzoni, in una spirale crescente di effetti musicali, vocalità e timbri, in cui si cavalcano passioni, dialoghi e battaglie. Uno spettacolo denso, tecnicamente ben fatto, che irrigidisce, disturba e risveglia lo spettatore che rimane attonito, provocato, in preda ad un’elettricità teatrale insolita.
Silvia Paganini