Leanò e il suo “Tempio” – L’intervista
Leanò, all’anagrafe Eleonora Pisati, ha pubblicato lo scorso 6 luglio il suo primo EP “Tempio” per Sunbeat Music, già anticipato dai singoli “Sabbia nelle tasche” (2018), “Notte” (2019) e “Alba”. Le abbiamo fatto qualche domanda per saperne di più.
“Tempio” è uscito da poco, ma due dei brani sono stati pubblicati come singoli già nel 2018 e nel 2019, come si è svolto il processo creativo dell’EP?
Tra le canzoni che ho scritto in questi anni, nell’EP ho raggruppato quelle che avevano lo stesso filo conduttore: la natura come “dimora”, luogo in cui crescere e ricercare se stessi. Dopo una prima scrematura, sono andata al Phaser Studios e con Andrea Cattaldo (Nati) abbiamo iniziato le produzioni. Questa fase è durata un po’ e alcune canzoni sono state rispolverate più volte prima di ottenere esattamente le atmosfere sonore che volevamo evocare.
In “Tempio” canti “una via in croce per l’anima, una via in croce per me, sono, io sono io, l’ostacolo di Dio, sono, io sono io l’ostacolo di me”, versi intensi, cosa rappresenta per te il tempio e questa canzone in generale?
Il “Tempio” di cui parlo è l’insieme di quelle cose che mi riconnettono con me stessa e che mi permettono di fermarmi un attimo e pensare. La maggior parte delle volte il “tempio” può essere una gita al mare, una notte stellata o più in generale la natura, altre può essere semplicemente il respiro, le sensazioni sulla pelle, il corpo nel suo insieme.
In “Tira e corri” canti “ho scelto di volare via da tutto quello che sono, nulla sotto i piedi” in che forma ti immagini durante il volo lontano da te? E dove ti porta questo viaggio?
In quella canzone parlo di un volo che ho fatto davvero: dopo la triennale ero molto confusa su come continuare il mio percorso e ho iniziato a fare tutte le cose che mi facevano paura, tra queste c’era volare con il parapendio. Alla fine ho capito che la risposta ce l’avevo già, dovevo solo avere il coraggio di “buttarmi”.
La copertina del disco è un disegno dai colori accesi con al centro una donna nuda distesa sull’erba e ai suoi piedi il sole rosso fuoco del tramonto, come è nata l’idea grafica?
Per la copertina mi sono affidata ad Omar Iannuzzi, che come al solito è riuscito perfettamente ad entrare nella poetica delle mie canzoni. L’idea è quella di rappresentare l’essere un tutt’uno con la natura, crescere con e attraverso essa con un abbandono quasi catartico e meditativo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti in studio e dal vivo?
Ho delle nuove canzoni pronte per essere sfornate, ma per il momento lascio vivere un po’ questo EP come “figlio unico” anche in qualche live.
Come ti sei avvicinata alla musica?
Rosicavo perché mia sorella aveva iniziato a prendere lezioni e volevo imparare anche io (ride n.d.r.) . A parte gli scherzi, nella mia famiglia si è sempre ascoltata e cantata tanta musica, quindi è stato un incontro abbastanza naturale.
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Variano in base al periodo, ultimamente sono in fissa con Trevor Hall, Hiatus Kaiyote e Dimartino.
Roberta Usardi
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