LE STELLE CADRANNO TUTTE INSIEME di Iacopo Barison
“Quando il bambino era bambino, camminava con le braccia ciondoloni, voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un torrente e questa pozzanghera il mare“. È qui il dramma di ognuno di noi. Questo è l’uomo, questa è l’analisi più completa e dettagliata nella sua disarmante semplicità che anni e anni di analisi, di antidepressivi e droghe non hanno risolto e non potranno mai risolvere. Le stelle cadranno tutte insieme (Fandango Libri, 2018) è il nuovo romanzo del giovane scrittore piemontese Iacopo Barison che descrive, in toni spinosi e altalenanti, una sorta di malvagio malessere che infetta ogni suo strabiliante personaggio.
“Prima sognavamo sbocchi professionali, ora sogniamo di diventare virali”, è costante il sapore dolciastro del fallimento che aleggia nell’aria, ogni individuo vive il proprio, ognuno con il suo carattere, con il proprio dramma, con la propria soluzione: un Danny apparentemente superficiale si butta in tutti i possibili lavori e amori, Aria – fagocitata dalla fragilità – vive la sua dimensione parallela parlando con i morti “Ho sempre creduto che il mondo, filtrato dai suoi occhi, fosse diverso dal mondo che conosciamo. Una versione simile ma differente“, mentre il protagonista è l’io narrante, colui che analizza in modo oggettivo e soggettivo gli eventi “ma oggi è l’ennesima prova della debolezza umana, del fatto che tutti nascondiamo un lato fragile e un po’ patetico… è buffo non si è mai pronti per le cose che accadono… lo si è soltanto per quelle che non accadono“. E proprio il protagonista è l’essere più fragile di tutti, perché da adulto vive – con rimpianto – il ricordo e in ogni suo pensiero aleggia l’amarezza di come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto scelte diverse: “Per ogni vita che scegli di avere, ce n’è una che lasci da parte” è questo il mantra.
Ma – dentro ognuno di noi – quando nasce questa consapevolezza, l’istinto primordiale vorrebbe ribellarsi, gridare ma è in quel momento esatto che si sceglie di mettere tutto a tacere con lunghi pomeriggi di analisi e ricerche introspettive, droga, alcol e psicofarmaci. Ma per metterlo realmente a tacere questo benedetto bisogno innato l’unica soluzione definitiva è realizzarlo!
Marisa Padula