“Le stagioni del viaggio” di Maria Pia Romano
“Si affanna da una vita per rintracciare un senso: nel lavoro, negli affetti, nella lettura, nella scrittura. Vorrebbe guardarsi con più indulgenza ma troppe volte si riscopre intransigente e questo brucia dentro, perché si sente inadeguata alla vita. Eppure è bella, avrebbe bisogno che qualcuno glielo dicesse. Può darsi che non abbia incontrato interlocutori in sintonia con il suo immaginario, o forse che non abbia saputo vederli. Finisce per farsene una colpa, invece non dovrebbe.”
Maria Pia Romano in “Le stagioni del viaggio” (Besamuci Editore, 2021, pp. 181, euro 15) ci accompagna alla scoperta dell’amore, del dolore, della perdita e della rinascita.
“Elisa ha sentito tante volte il cuore in gola: battiti a mille, difficoltà di respirazione, ansia ingestibile. Ha capito di aver seriamente bisogno di una tregua e per questo un giorno ha preso lo stretto necessario ed è salita sulla nave che l’ha riportata sull’isola… Ci saranno i temporali sul mare e le bufere di vento, Elisa resterà chiusa in casa ad aspettare che torni il sereno, non ci sarà nessuno con lei, ma semplicemente la libertà da quell’Elisa che andava avanti per inerzia, sorridendo col cuore scorticato, in mezzo a una miriade di impegni insignificanti.”
La perdita del padre, il dolore silenzioso della madre; la vita di Elisa scorre, ma lei non trova il senso. La vera Elisa per troppo tempo è rimasta sopita, nascosta, da un tempo riempito di attività che non hanno più alcun significato e dalla necessità di andare avanti per inerzia. Ma Elisa ha bisogno di scrivere, viaggiare, sentire il vento. E lì in Grecia, su quell’isola, Elisa trova la lentezza, il rumore del mare, il silenzio per scoprire sé stessa, il sapore semplice di mandorle e miele, le fusa di una gatta che la ancora al mondo, la delicatezza di una nuova conoscenza. Lorenzo, le ore trascorse a osservare il mare, il piacere di esperienze lente e piene. La libertà, le carezze, l’amore delicato. Ma Elisa non può vivere per sempre una vita di sospensione. Il ritorno in Italia, l’amore della madre, l’amore degli abitanti della cittadina che scaldano le due donne che hanno perso il loro uomo. Lorenzo non c’è più, ma ora c’è un Elisa più libera, più adulta, più consapevole. E forse qualche altra sorpresa la vita dell’isola le ha donato.
Come se misura l’amore se non in quello che rimane dopo il suo passaggio?
“Fai pace col tempo, tanto tutti invecchiamo: è la vita che ti neghi che ti fa sfiorire, non le pagine del calendario.”
Maria Pia Romano, delicata e armoniosa, fa assaporare al lettore il piacere delle piccole cose, dei sentimenti, del dolore necessario alla crescita. Un libro da leggere e conservare con cura accanto alle parti più inquiete di sé stessi.
Lavinia Narda