Le “Notti bianche” di Corrado d’Elia illuminano il Teatro Litta di Milano
Dal 15 al 27 ottobre al Teatro Litta di Milano sarà in scena uno degli album di Corrado d’Elia, “Notti bianche”, tratto dal racconto giovanile di Fëdor Dostoevskij.
“Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che possono esistere solo quando si è giovani.”
L’incipit racchiude già il mondo del sognatore, che ha come sfondo un’insolita Pietroburgo; egli vaga ogni giorno incontrando tutti, ma non conoscendo nessuno, osservando con minuziosità persone e palazzi; la città sembra appartenere a una realtà parallela, si è svuotata, gli abitanti sono andati in villeggiatura in dača (trad. abitazione di campagna), e rimangono solo i palazzi a fare da compagnia alla solitaria vita di quest’uomo. Un uomo governato da una potente solitudine che lo porta a oscillare tra momenti di sconforto e momenti di esaltazione: solo un sognatore può sopportare di vivere in questo modo, solo un sognatore può stupirsi davanti a gesti comuni come la conversazione. E proprio questo gesto comune arriva all’improvviso, una notte, quando scorge una donna che piange, con sguardo rivolto al fiume. Emozione chiama emozione, che apre una porta di dialogo profondo, il sognatore ha trovato lei, Nasten’ka. “Il sognatore non è una persona, ma un essere particolare, etereo”, al di sopra di ogni desiderio, e nonostante Nasten’ka lo metta in guardia dall’innamorarsi, sarà difficile per lui non lasciarsi andare.
“Alle donne piace la timidezza, anche a me piace…”
Così, per quattro notti di seguito, il sognatore e Nasten’ka si ritrovano alla stessa ora nello stesso luogo, si raccontano e si confidano, raggiungono un’intimità complice e pericolosa per il sognatore, in quanto Nasten’ka ha il cuore occupato da un giovane che le chiese di aspettarlo un anno intero prima di poter coronare il loro sogno d’amore.
“Perché lui non è Voi? Lui è peggiore di Voi, eppure lo amo più di Voi!”
Uno spettacolo intenso ed emozionante, Corrado d’Elia regna sulle immagini da uno sgabello al centro del palco, con un fondale azzurro e lampadine tutte intorno a illuminare i giorni e le notti bianche della narrazione, in un altalenarsi di stati d’animo, sospiri, aneliti e immagini che prendono forma dalle parole e dai gesti. Un solo attore che nutre un immaginario preciso e puntuale che si insinua in chi lo ascolta e lo guarda, costellato da momenti che oscillano tra poesia sublime alla profonda disperazione. A fare da sottofondo, una musica di pianoforte che accompagna le passeggiate, gli incontri, i dialoghi e le evoluzioni dei due personaggi. Una sola voce per un intero mondo che si apre davanti a un pubblico attento e partecipe a ogni passaggio, un messaggio forte che soppesa il sogno e la realtà e quanto è importante che l’uno sia parte dell’altra.
“Avete visto che cielo? Domani sarà una giornata meravigliosa.”
Bentornato Corrado d’Elia e che “La bella stagione” abbia inizio!
“Notti Bianche” di Fëdor Dostoevskij – progetto, adattamento e regia di Corrado d’Elia – con Corrado d’Elia – scene Francesca Marsella – tecnico luci Christian Laface – tecnico audio Riccardo Pellegrini – foto di scena Angelo Redaelli – assistente alla regia Sabrina De Vita – grafica Chiara Salvucci – compagnia Corrado d’Elia
Roberta Usardi