“Le morte” – Il noir di Jorge Ibargüengoitia tra spari, tortillas e tequila
La storia e i personaggi
Messico, Salto della Tuxpana. Comincia tutto con una sparatoria. Si potrebbe pensare alla solita storia di amanti, tradimenti e abbandoni. Si potrebbe pensare, ma fino a un certo punto. Perché quando Serafina – insieme al capitano Bedoya, l’Escalera e il Prode Nicolás – decide di sparare e come obiettivo ha Simón Corona, nel frattempo di cose ne sono accadute molte altre. Il punto principale è che, dalla sparatoria in poi, ne accadranno altre ancora, attraverso indagini prima poco e poi molto approfondite, che ci accompagnano dritti all’interno dei, prima due e poi tre, bordelli gestiti dalle sorelle Baladro.
“Sembrava che incontrarci in quella via strana, in un paese strano a quell’ora fosse la cosa più naturale del mondo”.
Il destino di Simón Corona è guidato – sin dal ’58 – da scelte, giuste o sbagliate, per cui – lui stesso pensa -diversamente “la mia vita sarebbe stata un’altra”. E saranno quelle scelte, giusto o sbagliate, a riportarlo ripetutamente verso quello che aveva lasciato per – infine – pentirsene.
Le donne e le morte
Tornando ai fatti, è la voce narrante di uno sbirro a raccontarci l’accaduto, ricostruendo abilmente la storia a ritroso e dando la parola alle deposizioni di chi – in questo marasma – ha avuto la fortuna, forse, di sopravvivere. Da una sparatoria senza feriti si finisce alla scoperta di cadaveri sepolti di donne. Donne che sono state costrette o hanno scelto di intraprendere una strada per sopravvivere, strada che però le ha portate verso o terribilmente vicino alla morte.
L’autore
La brillante traduzione di Angelo Morino dà voce a “Le morte” (La Nuova Frontiera, pp. 176, euro 15) di Jorge Ibargüengoitia che, con il suo stile sincopato e scene vivide – a ricordare quadri plastici – prende spunto da una storia vera per trasportarci in questo noir, a tratti esilarante, dove quasi non si riesce a decidere dalla parte di chi si voglia stare, chi è realmente la vittima e chi il colpevole, qual è la verità e quale la menzogna. La palla rimbalza continuamente tra passione accesa e totale indifferenza, complicità e tradimenti, divise corrotte e poteri politici e niente di tutto questo, di sicuro, dà una mano allo snodo di una matassa dai retroscena terrificanti.
Marianna Zito