Le mille “Parole” di Raúl Nieto Guridi
Parole dette e non dette, per volontà o per paura. Emozioni che rimangono addosso, senza diventare voce e che ci teniamo dentro, pur soffrendo. E ancora parole sbagliate, dette senza riflettere, urlate o addirittura negate. Ma peggio quelle che è meglio non dire, perché possono ferire, anche solo perché incomprese o fraintese. Ma non è mai troppo tardi per donare quelle di cui l’altro ha bisogno.
“Parole” (Kite Edizione, 2022, pp. 32, euro 16) di Raúl Nieto Guridi è un libro statico e allo stesso tempo incredibilmente dinamico. Le prime e le ultime pagine corrispondono perfettamente, sono identiche ai nostri occhi, ma all’interno dell’albo ci imbattiamo in una trasformazione, in un cambiamento, in un percorso che apparentemente finisce così come inizia, come un brusio lieve che aumenta e rimbomba fino a diventare assordante per poi ritornare a essere un rumore di fondo, dandoci sollievo.
Le illustrazioni si esprimono grazie al colore, che si espande con toni quasi imperativi e diretti, senza altre interpretazioni o secondi fini morali dell’autore. I disegni, per la loro semplicità e ciclicità, ricordano molto lo stile narrativo e grafico di Iela e Enzo Mari, costantemente alla ricerca della sintesi perfetta e della scelta cromatica più emotiva e comprensibile possibile. I testi non sono solo aggiunte didascaliche, ma sono paragonabili a un segno grafico netto e istintivo, come una pennellata fresca che dà movimento, oppure come una sintesi sconosciuta che dona vita al disegno.
Annalisa Borgo