Le 12 tavole della “DiVino Commedia” di Tommaso Nardella
Dantedì 2021: il Settecentenario
In netto anticipo sulle celebrazioni di quest’anno del Settecentenario della morte di Dante Alighieri, Tommaso Nardella, da studente del Liceo Scientifico delle Scienze applicate “A. Pesenti” di Cascina, in provincia di Pisa, ha creato una personale versione a fumetti di parte dell’Inferno dantesco. Era infatti il 2018 quando, alla fine del quarto anno, lui ultimava il suo lavoro, che pochi mesi dopo verrà esposto all’interno dell’istituto superiore, dove è tuttora presente.
“DiVino Commedia” l’ha intitolata, come a significare che il viaggio del sommo poeta fosse dovuto a una sua visione etilica… ma non c’è mancanza di rispetto nei confronti di Dante o verso la letteratura, anzi il lavoro denota una grande passione per i classici e per la ricerca. L’idea del giovane Tommaso nacque per la simpatia generata in lui dai ripetuti svenimenti descritti dallo stesso poeta nella sua opera e ripercorrendo parte del suo viaggio ha voluto rendergli omaggio a proprio modo, introducendo anche elementi di modernità, come la versione robotica delle tre Furie (Aletto, Megera e Tesifone diventate Fisica, Matematica ed Informatica) e aggiornando le presenze infernali a fatti avvenuti in epoche successive a quella in cui visse Alighieri.
Delle strisce ha curato tutto, è stato quindi sia disegnatore e colorista, che sceneggiatore. I colori variano con l’ambientazione: appena varcata la soglia dove “si lascia ogni speranza…” prevalgono infatti il bianco, il nero ed il rosso. Di grande effetto sono la tavola numero 8 con i Giganti e la 11 con Lucifero. Denota accuratezza la scelta di raffigurare Virgilio secondo l’effige del celebre mosaico di Tunisi (III secolo d.C.), che riporta il poeta mentre, fiancheggiato dalle Muse Clio e Melpomene, sta scrivendo un verso del I libro dell’Eneide. Tra gli altri personaggi presenti si segnala Ulisse, per le cui vicende Tommaso ha una grande passione, avendo letto da giovanissimo più traduzioni dell’Odissea, e, in quanto pisano, non poteva far mancare il conte Ugolino della Gherardesca che fu imprigionato nella Torre dei Gualandi, nota anche come Torre della Fame, e prima ancora come Torre della Muda. Nelle tavole poi troviamo diverse “contaminazioni”, dalle fiere della Disney a Braccio di Ferro e si vede perfino sfrecciare la dune buggy di Bud Spencer e Terence Hill: ciò contribuisce a fare di questo lavoro un importante veicolo per appassionare i più giovani alla lettura del poema dantesco.
Dai dialoghi e dalle immagini si evince una grande ironia dell’autore, di cui troviamo uno stilizzato autoritratto in una striscia della settima tavola. Altra sua qualità è la cura dei particolari, sia nelle figure macroscopiche che in quelle molto piccole. Una caratteristica che lo ha portato nel corso degli ultimi anni a dedicarsi anche a disegni naturalistici, da quelli di animali durante il periodo di alternanza scuola-lavoro effettuato al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, sito a Calci, a quelli dei minuscoli organismi patogeni delle illustrazioni del libro di recente pubblicazione, “Malattie infettive, emergenti e riemergenti”, scritto da biologi che lavorano nell’ambito dell’igiene industriale. Le tavole sono state dedicate a un noto vignettista pisano, con il quale Tommaso ebbe il privilegio di condividere alcuni preziosi momenti nei suoi ultimi anni di vita. Queste le parole riportate in testa alla prima tavola: “A Paolo Terreni, che mi ha apprezzato ed incoraggiato”.
Tommaso Nardella attualmente frequenta il secondo anno di Concept Art all’Accademia Nemo di Firenze e molti dei suoi disegni si trovano su pagine Instagram, dove è presente con degli pseudonimi.
Francesca Padula