“Lazarus”: David Bowie al Mercadante di Napoli
“in questo sogno qui noi non moriamo più e non moriremo mai”
Immaginatevi alieni caduti sulla terra in cerca di una speranza, accumulate ricchezze, compro oro vendo oro, amate, siete amati, odiate, tradite, venite traditi, vita e morte, provate a morire, quanto meno a invecchiare. Immaginatevi alieni e vivrete per sempre da soli, parte di una comunità senza essere quella comunità.
Immaginatevi Lazzaro, morto e risorto solo per essere alieno tra la sua gente, i suoi affetti più cari, tradito da un uomo chiamato Gesù, condannato a una viva morte non voluta, una vita morta, un fenomeno da baraccone.
Immaginate tutto questo e fatevi pervadere da un senso di alienazione, di non appartenenza, di smarrimento, di fuori luogo e come un complemento di moto a luogo andate a teatro stasera, al Mercadante di Napoli. Portate con voi una valigia piccola piccola con dentro un uccello azzurro nel cuore, just like that bluebird, libero nei versi del poeta Bukowsky, tre parrucche blu, potreste sempre incontrare delle splendide donne lungo il vostro cammino, ballerine, amanti, ricordi e segretarie, parche pronte a tagliare i fili del vostro passato, illusioni di partenze, falsi miti e mogli imperfette. Mettete una nuova parrucca, ricordate il re della Pop Art e andate, uccidete l’amore come Dario Battaglia/Valentine, fatevi travolgere dalle passioni, sprofondate nei lati carnali dell’animo umano e continuate a camminare. Qualche mattoncino di Lego per costruire una casa, ricordare una donna, fingervi donna e cantare divinamente le parole del Duca Bianco illudendo un alieno caduto sulla Terra, diventando specchio e rifugio, a little piece of you, the little peace in me, una proiezione della propria mente.
Trovate ancora un po’ di spazio nel vostro cuore malato per una bottiglia di gin, consolazione e privazione, conforto e caduta.
Con tutto questo bagaglio di esperienze e con un gruppo di mariachi, sette musicanti trovati lungo la strada, Laura Agnusdei, Jacopo Battaglia, Ramon Moro, Amedeo Perri, Gacomo ROST Rossetti, Stefano Pilia e Paolo Spaccamonti girate per via Toledo , sentitevi estranei nella vostra stessa città, prendete a sinistra per Piazza Municipio e con una vestaglia rossa, la migliore che possiate indossare, per i costumi di Gianluca Sbicca, andate a teatro e prendete posto.
Sentitevi stretti, oppressi, legati e incatenati in una vita che non vi appartiene e chiudete gli occhi, meglio ancora il telefonino e lasciatevi andare. Lasciatevi trasportare nell’opera rock di David Bowie, “Lazarus”, testamento ultimo e canzone omonima uscita pochi giorni prima di abbandonare questa Terra, risorto come Lazzaro, morto come Newton, protagonista del romanzo L’uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis. Vita che sopravvive alla vita stessa, vita che straborda , che irrompe nella nostra, in quella del regista Valter Malosti e dentro Manuel, Manuel Agnelli, splendido interprete che omaggia il Profeta Cieco senza prenderne il posto, che non ci sono posti per gli alieni, solo piattaforme rotanti e schermi giganti per le installazioni video di Luca Brinchi e Daniele Spanò. Scatole vuote dove danzare, cantare e recitare, illuminate dalle luci di Cesare Accetta. La realtà diventa fantasia e tutto sembra essere vero, tutto sembra essere un’illusione, come l’amore di Elly, la danzatrice e coreografa Michela Lucenti che vorrebbe sostituirsi a Mary Lou, il vecchio amore perduto di Newton, fantasma tra i fantasmi che Bowie/Thomas/Agnelli incontra e scontra sul palco.
Nella scena ricreata da Nicolas Bovery, un vecchio appartamento di New York trovano posto uno scrittoio pianola, un armadio razzo che potrebbe farci tornare, ma tornare dove poi, e un divano trono per il re Manuel e la regina Casadilego rivelatrice e sognatrice, dove tutto è possibile e we can be Heroes, just for one day. Una pedana che gira come pensieri che si accavallano, ritornano e si sommano. Tutto si muove nella scena e noi ci muoviamo con lei, spaesati perché nella vita come nella testa di Newton interpretato già da Ziggy nel film di Nicholas Roeg, sempre tratto dal romanzo, niente sembra avere senso e le scene, come le canzoni si susseguono in apparenza slegate tra loro, frammentate come pezzi di un vaso cinese distrutto, come la mente di un migrante interstellare che non può invecchiare, come la vita di uomo che sta morendo e scrive un’opera rock con l’amico Enda Walsh che racconta la sua esperienza a New York, come la vita di ognuno di noi che tira i fili delle storie passate, uccide i proprio amori, vende la propria anima nel giorno di San Valentino.
“Lazarus”, un modo per andare avanti, oltre il personaggio stesso, al di là del romanzo, superare il film, passare per il New York Theatre Workshop di Manhattan nel lontano ormai 2015, ed essere ancora una volta David Bowie. Trovare il razzo che ti porterà finalmente a casa, non essere più alieno, uscire di scena per ritornare tra noi e non andare più via.
It’s the freakiest show, è lo spettacolo più bizzarro che si potesse mettere in scena e si chiama vita.
Antonio Conte
Lazarus
di David Bowie e Enda Walsh
ispirato a The Man Who Fell to Earth (L’uomo che cadde sulla Terra) di Walter Tevis
versione italiana Valter Malosti
3-14 Maggio
uno spettacolo di Valter Malosti
con Manuel Agnelli, Casadilego, Michela Lucenti, Dario Battaglia,
Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Camilla Nigro, Isacco Venturini
la band
Laura Agnus dei sax tenore e sax baritono
Jacopo Battaglia batteria
Ramon Moro tromba e flicorno
Amedeo Perri tastiere e synth
Giacomo “ROST” Rossetti basso
Stefano Pilia chitarra
Paolo Spaccamonti chitarra
progetto sonoro GUP Alcaro
scene Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
luci Cesare Accetta
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
cura del movimento Marco Angelilli
coreografie Michela Lucenti
cori e pratiche della voce Bruno De Franceschi
maestro collaboratore Andrea Cauduro
assistenti alla regia Jacopo Squizzato, Letizia Bosi
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura
un particolare ringraziamento a TPE – Teatro Piemonte Europa
in accordo con Robert Fox and Jones/Tintoretto Entertainment e New York Theatre Workshop per gentile concessione di Lazarus Musical Limited in accordo con Arcadia & Ricono Srl
Lazarus ha debuttato per la prima volta Off-Broadway al New York Theatre Workshop il 7 dicembre 2015