L’AUDIODRAMMA “IGIENE DELL’ASSASSINO” IN SCENA AL TEATRO LEONARDO DI MILANO
Grandissima ed emozionantissima esperienza l’audiodramma portato in scena e tratto dal romanzo di Amélie Nothomb “Igiene dell’assassino” con Alessandro Ornatelli, Valeria Perdonò, Alessandro Castellucci, Roberto Recchia, Maurizio Pellegrini, fonico Andrea Ferronato e adattamento e regia di Sergio Ferrentino. Tutti gli spettatori sono stati muniti di cuffie all’ingresso con la raccomandazione di posizionare la luce verde sull’orecchio destro. E in una sala piena di lucine verdi inizia un vero e proprio duello tra gli unici due protagonisti di volta in volta presenti sulla scena, divisi da un microfono multi-direzionale dalle sembianze di una testa umana.
Pretéxtax Tach, anziano scrittore premio Nobel per la letteratura, è prossimo alla morte a causa di una rara malattia. Una storia che mette luce sull’arte della scrittura e sulla capacità di leggere oltre. Si tratta di un vero e proprio giallo nella avvincente formula dell’audio-dramma. L’intervistato Pretéxtax siede di spalle e il malcapitato giornalista viene a poco a poco schiacciato dal cinismo e dalla manifesta perfida superiorità del misantropo scrittore. Gli intervistatori che si avvicendano arrivano addirittura a vomitare. E dopo tre malcapitati uomini, entra in scena una giornalista donna che, diversamente da quanto accaduto con tutti gli altri, riesce a intavolare un dialogo alla pari e, addirittura, a svelare delle verità sul passato del Nobel che nessuno conosceva. I particolari inconfessabili che emergono dal passato abilmente sepolti tra le righe dei suoi libri, finiranno per sorpassare il confine che separa la realtà dalla creazione letteraria. Riesce, a colpi di pungenti battute cattive e sconvolgenti verità, a dimostrare di aver letto attentamente e compreso tutte le sue opere. Entrambi hanno la capacità di coltivare quella “lettura carnivora” che fa da contraltare alla lettura che è un’invenzione meravigliosa.
Fonderia Mercury, che ha fatto dell’audiodramma a teatro il suo cavallo di battaglia, non poteva farsi sfuggire questo testo così denso e al tempo stesso così leggero. La trasposizione dal libro alla scena è riuscita grazie anche alla bravura e realismo degli attori.
Luigi Barbetta