“L’anima dei fiori. Il crisantemo. Il giglio. I lilla. Il garofano” – Il “piccolo gioiello dimenticato” di Matilde Serao
“Ah, nessuno può resistere al fascino sempiterno del più leggiadro orna mento della natura! Le donne belle ameranno sempre di porre i fiori fra le treccie nere o bionde; le vaghe fanciulle ne porranno sempre sul petto, e i pittori li dipingeranno e li canteranno sempre i poeti”.
Un “piccolo gioiello dimenticato”, “L’anima dei fiori. Il crisantemo. Il giglio. I lilla. Il garofano” (Edizioni Spartaco, pp. 60, euro 12) di Matilde Serao, è il quarto volumetto di un capolavoro poetico dimenticato, che rivede la luce dopo più di un secolo, integralmente, ma suddiviso in piccoli volumetti grazie alla nipote dell’autrice Adriana Taglioni Gherardini e alla delicata curatela della giornalista e scrittrice Donatella Trotta, che ne scrive le ricche e dettagliate prefazioni, definendo l’opera “una memoria necessaria” per ognuno di noi.
Il crisantemo, il giglio. i lillà, il garofano. Donatella Trotta lo definisce sin da subito un quartetto evocativo. Il crisantemo è l’antico fiore d’oro dalle diverse valenze simboliche, “dovunque questi fiori sono venuti su, bianchi, bianchi, fiori esangui, col loro odore che sa di lacrime e che fa lacrimare”; il giglio come simbolo di purezza, “oh le mani esili che sostengono l’alto stelo, quasi senza foglia, dove, in cima, si apre il calice glaciale dell’olezzo inebriante: che purità, che leggerezza in quelle mani!”; il lillà a richiamare “i giardini segreti degli harem” e “i codici galanti europei”: “che lenta carezza è la sua tinta vanente, è la sua linea un po’ mesta di fiore abbandonato, è il suo profumo che è ingenuo, casto, e pure suggestivo!”; e i garofani ricchi di metafore e similitudini, “poiché questo è proprio il gran momento dei garofani, è l’ora del loro dominio, è l’ora imperiosa della loro seduzione, ed essi vincono, ergendosi sugli steli sottili, tra le sottili foglie acute ed eleganti, nella varietà dei bellissimi colori”.
I temi affrontati da Matilde Serao e che ritroviamo in questo volumetto sono racchiusi in una “ghirlanda spirituale”: la memoria attiva negli affetti, il viaggio come “illusione sublime della libertà” e ricerca dell’anima dei luoghi, e ancora il viaggio come oblio e preludio per l’Altrove, fino a pensieri sull’enigma della Vita, dell’Amore e della Morte.
Marianna Zito