“L’AMORE AL TEMPO DELLE MELE (GOLDEN)” AL TEATRO DEHON DI BOLOGNA
Il 19 gennaio 2019 è andato in scena presso il Teatro Dehon di Bologna lo spettacolo teatrale “L’amore al tempo delle mele (golden)”di Michela Andreozziaccompagnata dal Maestro Alessandro Greggia.
Una frizzante e sorridente Michela Andreozzi ci porta nel suo personalissimo “One Woman Show”, dove, nonostante sia l’unica e indiscussa protagonista, interpreta così tanti personaggi diversi, recitando e cantando, che il palco da l’impressione di essere affollato. Le basta cambiare accento, voce o semplicemente indossare un paio di occhiali o una collana di perle ed ecco che diverse attrici si alternano velocemente dentro di lei. Michela è talmente camaleontica che riesce a spaziare dal nord al sud Italia interpretando impeccabilmente sia un accento bolognese che uno calabrese. Va da personaggi più giovani ad altri più agée dando voce sia a una quattordicenne sfigatella che ad una donna schiava del botox che non accetta di invecchiare; e poi ancora da una generazione a un’altra con la sua personale e divertente storia da adolescente cresciuta con una tipica mamma napoletana. Insomma, ci si muove costantemente tra passato e presente, da un tempo ormai andato, quello delle mele (golden) a un oggi ormai diverso ma forse poi nemmeno troppo. Lo spettacolo evoca tanti di quei ricordi degli anni ’80 che è impossibile non diventare malinconici: le dediche in radio, la bic che riavvolge il nastro della cassetta, il diario con il lucchetto, il gioco della bottiglia. E poi ancora il primo bacio, le poesie imparate a memoria, le gare con il cancellino, le gite scolastiche, le lettere a Cioè e infine il dramma del “cosa mi metto” alla prossima festa. Eravamo bravi ragazzi eh, ma siamo davvero invecchiati senza diventare grandi? O abbiamo scelto una strada liberandoci dal quel brufolo nell’anima che è l’adolescenza?
Dopo lo spettacolo Michela rimane sul palco un altro istante, ci racconta ancora qualcosa di sé e ci invita a rimanere in contatto sui social. La sensazione è quella di aver passato un po di tempo nel suo salotto e aver fatto una bella chiacchierata davanti a un the con una cara amica. Grazie Michela di averci accompagnato con delicatezza e perspicace ironia in questo viaggio tragicomico nelle memorie collettive del disagio esistenziale vissuto da una intera generazione di quarantenni.
Antonella Pizzolla