“L’ago e la spilla. Le versioni dimenticate di Cappuccetto Rosso” di Yvonne Verdier
“Quale sentiero vuoi prendere, quello degli aghi o quello degli spilli?”
L’etnologa e sociologa Yvonne Verdier (1941-1989) con il saggio “L’ago e la spilla. Le versioni dimenticate di Cappuccetto Rosso ripubblicato dalla casa editrice Marietti 1820, si sofferma sulle versioni popolari-orali della rinomata fiaba di Cappuccetto Rosso, “dolce-tremendo racconto per bambini (non solo bambine)”, come scrive nella Prefazione Augusto Palmonari.
L’autrice svolge un’attenta analisi distintiva tra la tradizione letteraria che ha portato la fiaba fino a noi e le versioni orali della stessa, evidenziandone differenze e significati. Ad esempio, la frase della scelta “Quale sentiero vuoi prendere, quello degli aghi o quello degli spilli?” – simbolismi di cura e vita domestica i primi; di seduzione, erotismo e corteggiamento i secondi – e “il pasto cannibalesco della bambina” sono presenti solo nei racconti delle tradizioni orali, che sono quindi più ricchi di elementi rispetto alla versione senza lieto fine di Charles Perrault (fine Seicento) e rispetto alla versione con lieto fine dei fratelli Grimm (inizi Ottocento),
Un altro elemento significativo e poco immaginabile per la sua emblematicità è l’assenza del cappuccio rosso dalle tradizioni popolari e la sua apparizione che caratterizza la sola versione di Perrault.
La fiaba di Cappuccetto Rosso arriva dalle situazioni sociali contadine, dall’esigenza di “offrire un’educazione sessuale e civica alle ragazze pre-puberi o puberi”, insegnando loro come stare al mondo, superando le difficoltà emotive della crescita per diventare donna, dove il lupo rappresenta colui che le inizia verso il loro nuovo destino. Con questo saggio, Yvonne Verdier ci apre gli occhi sulle parti nascoste e le verità terribili e inquietanti di quella che per alcuni è (o era fino ad ora) una semplice fiaba per bambini, dando parecchi spunti di riflessione nei rapporti sociali e generazionali che caratterizzano non solo il passato, ma anche molti avvenimenti dei nostri giorni.
La bellissima immagine di copertina è l’elaborazione grafica di un’edizione olandese che risale al 1895-1899.
Marianna Zito