“LA VERA STORIA DI CARLO MARTELLO” RACCONTATA DA PAOLO VILLAGGIO
“Oggi noi scriveremo la storia. Lo scontro finale con gli infedeli capeggiati dal demonio è ormai inevitabile. Nel nome di Dio Onnipotente, avanti!”
Cominciò tutto in “un antro al pianoterra di un caseggiato fatiscente in cui aleggiava un violentissimo odore di minestra di verza”, in mezzo a gatti, nani e topi. “ ‘Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers’ è nata in una notte buia e tempestosa” ed è il risultato di una fagiolata fredda con le cotiche. Quello che si nasconde dietro i testi delle canzoni non sempre è chiaro a chi le ascolta e Paolo Villaggio ci ha lasciato una bellissima testimonianza (vera o inventata, chissà!) su Re Carlo, il protagonista della canzone di Fabrizio De Andrè nel libro “La vera storia di Carlo Martello” (Baldini+Castoldi, pp. 197, 16 euro).
Prima della strabiliante battaglia che sancisce la vittoria cristiana sui mori (condotta dall’interno di un sacco!) e ancora prima del fatal incontro con la “siffatta pulzella”, abbiamo la fortuna di girovagare e conoscere – a partire dall’anno 684 fino al 741 – le vicissitudini che si susseguono a palazzo Héristal, dove regna Pipino II detto “il Giovane” con sua moglie Melisenda e i loro due figli. La vita a corte procede “serena” tra rumori e odori molesti, tra cannibalismi ed evirazioni (e non solo), tra salti nel canale in compagnia dei coccodrilli e dell’ippopotamo Tùnin e nottate nei bassifondi del castello. Le cose cambiano all’arrivo inaspettato (o forse no) del piccolo Carlo Martello a rivoluzionare la vita del Maestro di Palazzo, della famiglia reale e di tutti i sudditi. Tutto ciò accade mentre l’esercito dei mori infedeli, gli arabi di Qayrawan, in Tunisia – dopo il susseguirsi di sovrani “esplosivi” – si prepara, guidato da Abd al-Rahman, alla la terribile disfatta.
Il linguaggio che Paolo Villaggio utilizza nella sua stesura è colorito, ci fa pensare inevitabilmente all’amato personaggio di Fantozzi; divertentissimi i riferimenti che riportano ad avvenimenti che accadranno (realmente e storicamente) nel futuro; disgustose le immagini al limite tra il trash e il macabro. Un libro che spazia tra la storia, la fantasia e l’ironia cruda tipica di Villaggio, che ci ha lasciato da poco soli “dimenticandosi la nuvola sulle nostre teste”. Fiore all’occhiello di “La vera storia di Carlo Martello” è la copertina – che ritroviamo in questa seconda edizione – disegnata dal grande Dario Fo. Un libro, quindi che racchiude l’anima di tre grandi artisti del panorama culturale italiano.
Marianna Zito