“La valigia” al Teatro Franco Parenti: un incredibile Battiston sul tema dell’emigrazione
Microfoni, cuffie, rumori di messa in onda… sembra che ci siano dei disturbi di trasmissione, ma poi il collegamento si attiva: la voce di uno speaker annuncia il programma radio dal titolo “La valigia”. Titolo interessante, d’altra parte si parla di un viaggio, o meglio di tutto quello che è successo prima di esso. Eh sì, siamo sintonizzati su un canale che è collegato alla memoria di un uomo, Sergei Dovlatov, giornalista e scrittore sovietico. “La valigia” è il suo modo di tornare indietro nel tempo, prima di giungere alla conclusione di lasciare l’Unione Sovietica per emigrare prima a Vienna e poi negli Stati Uniti, a New York per la precisione.
“Negli Stati Uniti si trova tutto, tranne la nostalgia.”
Sergei racconta in prima persona, e con lui prendono vita le persone che ha incontrato, a partire dalla sua gioventù. Già a 20 anni afferma di avere avuto la propensione ad attirare la compagnia di carogne, perché nella sua vita quelle gli sono capitate, insieme a gente selvaggia e schizofrenica. “La valigia” fa da intermezzo tra le varie vicissitudini, è un programma notturno che esorta a non cambiare stazione, di rimanere all’ascolto. Se in valigia si potessero scegliere solamente otto oggetti da potersi portare via, voi quali scegliereste? Di cosa non si può fare a meno?
“La valigia siamo noi, è fatta di pelle come noi.”
Giuseppe Battiston, straordinario nella sua interpretazione, è un camaleontico e accattivante Sergei, si fonde con lui e con le sue memorie, cambiando più volte forma – oltremodo egregiamente – nell’interpretare gli interlocutori che hanno portato il trentaseienne Dovlatov a emigrare.
Un buona dose di ironia, spirito di adattamento, determinazione sono gli elementi che condiscono nelle avventure giovanili dello scrittore, in cui hanno predominato le tre attività principali da cui era difficile sfuggire: rubare, fare statue grandi, e bere.
Un racconto di viaggio, di distacco, certamente di dolore, ma che viene avvolto da una gustosa ironia, che suscita in più occasioni delle sonore risate tra il pubblico. Il testo, che Battiston ha adattato insieme alla regista Paola Rota, è basato sul libro CHEMODAN, pubblicato in Italia da Sellerio a cura di Laura Salmon. Le scene, opera di Nicolas Bovey, con microfoni e cuffie sparse per il palco, assumono presto la dimensione interiore di un uomo che ha scelto di condividere la sua storia in modo onesto e disincantato. I costumi di Vanessa Sannino, nella loro semplicità, rendono tutta la messa in scena ancora più veritiera.
“La valigia” è andato in scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 3 all’8 dicembre, riscuotendo un grande e meritatissimo successo.
Roberta Usardi