“LA TEMPESTA DI SHAKESPEARE” TORNA AL TEATRO ELFO PUCCINI
“Resta con me, Ariel, mentre preparo i bagagli…”
Dal 6 al 24 febbraio al teatro Elfo Puccini di Milano torna un classico che è anche una perla di bellezza: “La tempesta di Shakespeare”, uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia.
La particolarità dello spettacolo lo rende ancora più avvincente: un solo attore, Ferdinando Bruni, dà voce a tutti i personaggi del dramma, pur mantenendo come ruolo guida quello di Prospero, duca di Milano, il cui titolo viene usurpato dal fratello Antonio, che, con l’aiuto del re di Napoli, abbandona il fratello in mare insieme alla piccola figlia Miranda. Prospero, studioso di arti magiche, riesce a salvarsi e ad approdare su un’isola, che diventa la sua dimora. L’opera inizia da questo punto, con Prospero che racconta alla figlia, oramai giovinetta, le vicende passate così come la voglia di rivalersi su chi lo tradì.
Il palco è diventato una spiaggia con conchiglie e libri, il regno di Prospero, che con le arti magiche e l’aiuto di Ariel, uno spiritello che ha salvato da una trappola, vuole rivalersi sul fratello che sta navigando verso l’isola. Prospero invoca tempesta e naufragio: in scena svariati pupazzi si animano modellati dalla vocalità duttile di Bruni, che diventa Antonio, il re di Napoli Alonso, suo figlio Ferdinando, Gonzalo, Sebastiano, ma anche Stefano e Trinculo e non da meno il mostro Calibano.
“Così è la magia: il potere d’incanto che deriva dalla disillusione”
Ma cos’è poi la magia? A cosa porta? Prospero si trasforma con la sua stessa magia, segna l’evoluzione dell’animo umano che diventa consapevole, diventa testimone dell’amore che nasce immediato tra la figlia Miranda e Ferdinando. Allora non c’è bisogno di spiriti, non c’è bisogno di una bacchetta magica.
“Noi siamo fatti della stessa materia dei sogni e la nostra vita è breve come l’attimo di un sogno”
Shakespeare, attraverso Ferdinando Bruni – in un’interpretazione coinvolgente e intensa – raggiunge il centro di un bersaglio importante, sprona a credere nei sogni, a credere che “tutto è bene ciò che finisce bene” e che il perdono è molto più forte di qualsiasi desiderio di vendetta o rivincita. Le bellissime musiche, i suoni e i rumori che accompagnano lo svolgersi della vicenda sono firmate da Mauro Ermanno Giovanardi, Fabio Barovero e Gionata Bettini.
Sul palco con Bruni due valenti attori “servi dell’isola”: Filippo Renda e Saverio Assumma.
Da vedere.
Roberta Usardi