La storia del Teatro Comunale è come la storia di una grande famiglia
Lo scorso 5 dicembre alle ore 18, presso il Foyer Rossini del Teatro Comunale si è svolta la presentazione ufficiale de “Il teatro della gente. Da Puccini a Dalla“, Calamaro Edizioni, il secondo volume sulla storia del massimo teatro della città “dotta”, progettato dal grande architetto e scenografo Antonio Galli da Bibbiena. L’autore è il tenore e scrittore bolognese Cristiano Cremonini che, dopo aver celebrato nel 2021 i 150 anni dal fortunatissimo debutto del Lohengrin al Comunale (opera che segnò l’approdo della musica di Wagner in Italia) con l’uscita del primo libro “Il teatro della gente. Da Farinelli a Wagner”, quest’anno, incentrato sul centenario pucciniano, propone l’esatta prosecuzione del suo viaggio ideale fra musica e storia, attraversando tutto il Novecento italiano fino a giungere ai nostri giorni.
In questo secondo lavoro, dedicato a Bologna, si incrociano personalità di spicco come Arrigo Boito, Johannes Brahms, Giuseppe Martucci, Giacomo Puccini e Ottorino Respighi e altre figure da scoprire come i compositori Stefano Gobatti, Luigi Mancinelli, Filippo Clementi e Vittorio Gnecchi. Non mancano le prime grandi voci del ventesimo secolo, come i tenori Giuseppe Borgatti, Enrico Caruso e Alessandro Bonci, e quelle del secondo dopoguerra, come Maria Callas, Gianni Raimondi, Gigliola Frazzoni, Montserrat Caballé, Raina Kabaivanska e Mirella Freni.
Ampio spazio è riservato a celebri direttori d’orchestra come Arturo Toscanini, Francesco Molinari Pradelli, Sergiu Celibidache e Carlo Felice Cillario e ai sovrintendenti Carlo Alberto Cappelli, Carlo Maria Badini e Carlo Fontana. Questo viaggio nel tempo si conclude con il “tenorissimo” Luciano Pavarotti e i suoi esordi bolognesi, e con un insolito Lucio Dalla “classico”, voce recitante e regista di opere liriche. Fra i due artisti emerge un’amicizia vera, istintiva, profonda che supera le barriere ideologiche imposte dai diversi mondi dai quali provenivano. Ma si sa, la musica non ha confini.
Ospite d’onore della presentazione del 5 dicembre al Comunale è stato il celebre baritono e regista Alfonso Antoniozzi, oggi Vicesindaco e Assessore alla cultura di Viterbo, sua città natale, che ha curato la prefazione del libro e ricorda sempre con grande affetto i suoi esordi bolognesi. Accanto a lui e all’autore interverranno Fulvio Macciardi, sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, Giorgia Boldrini, direttrice Settore cultura e creatività del Comune di Bologna, Alessandra Scardovi, presidente di Fondazione Musica Insieme Bologna, Luigi Verdi, compositore e musicologo, docente di composizione al Conservatorio di Lucca e Andrea Faccani, presidente della Fondazione Lucio Dalla.
Fra i numerosi contenuti speciali spiccano le interviste esclusive al manager culturale Carlo Fontana e allo scenografo Italo Grassi, nonché alcuni episodi tratti dalla raccolta inedita di racconti e memorie di Carlo Felice Cillario, da cui emergono i rapporti di lavoro e amicizia fra il grande direttore d’orchestra e le dive Maria Callas e Montserrat Caballé e una narrazione tutta nuova dello “schiaffo a Toscanini”, la famosa aggressione fascista del maggio 1931 (intitolata “Come uno sparo in chiesa”) alla quale Cillario, all’epoca studente del Liceo musicale, fu presente.
Il progetto editoriale, suddiviso in quindici capitoli, corredato di 18 nuove illustrazioni a china e carboncino realizzate dall’autore e 30 foto di scena, è sostenuto da Emil Banca Credito Cooperativo e Cna Bologna, e patrocinato da Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna, Unione Reno Galliera, Centro internazionale di didattica della storia e del patrimonio dell’Università di Bologna, Cna Bologna, Confcommercio Ascom Bologna, Comitato Nazionale Italiano Musica e Lions Clubs International Distretto 108Tb.
Cristiano Cremonini, tenore e scrittore: “Ho scelto dei personaggi “chiave”: Arrigo Boito, Puccini, Respighi, Toscanini, Caruso, Pavarotti, Dalla… solo per citarne alcuni oggi più conosciuti, ma ce ne sono altri che lo sono di meno o non lo sono più. La storia è costellata di figure di valore che non hanno avuto duratura fortuna… Ebbene, anche a loro ho voluto dedicare attenzione. Attraversando tutta questa “gente”, conosciuta e non, sono riuscito a ripercorrere il Novecento italiano. Ogni personaggio è come una gigantesca e variopinta matrioska. Aprendola, si trovano legami, lacci più o meno visibili: le loro diversissime vite si intrecciano… da esse, poi, scaturiscono altre vite e nuove storie, in un flusso continuo, vorticoso, inarrestabile. Insieme affronteremo un viaggio di immedesimazione quasi totale con i cuori e le menti di gente vissuta in tempi lontani e recenti, apparentemente assente, ma che in realtà continua a parlarci – sempre –, a destare la nostra curiosità e a farci rifletter”.
Alfonso Antoniozzi, baritono e regista [dalla prefazione del libro]: “Qui non si tratta solo di un libro sulla musica. Certo, ci sono storie di grandi tenori, di capolavori operistici, di bizze, di aneddoti, di eventi memorabili, ma in mezzo a tutto questo, si respira quella passione per il teatro e per la musica che in fin dei conti è l’unica motivazione che sostiene chi decida, come noi, di affidare per decenni il proprio sostentamento alla vibrazione prodotta da circa due centimetri di carne umana. È bello questo libro, perché l’autore ci hai messo il cuore. È bello perché l’ironia non sovrasta mai la tenerezza, perché la precisione storica non diventa mai narrazione pedante di eventi. È bello perché è vivo. Ma soprattutto è bello perché racconta il mondo del teatro comunale di Bologna come si racconterebbe la storia di una grande famiglia – a volte disfunzionale, come succede in ogni grande famiglia – fatta di cantanti, di registi, di impresari, di professori d’orchestra e di coro, di tecnici; una famiglia, questa, che ha fatto la storia della musica non solo nella città dell’autore ma nel Paese, una storia che Cremonini riesce a raccontare con leggerezza ma anche con grande profondità”.
Mauro Felicori, già assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna [dalla presentazione del libro]: “Saluto con gioia questa nuova, ambiziosa sfida letteraria del maestro Cremonini, eclettico artista bolognese che quando non sale sul palco per cantare da tenore, diventa operatore culturale e promotore di giovani talenti della musica. È l’amore per l’arte e per la sua città, Bologna, dell’arte storica paladina, che lo ha spinto a narrare i fasti del Teatro Comunale: il teatro “della gente”, come lo chiama lui, ossia pubblico, “di tutti”, perché primo edificio in Italia sorto per volere di un Governo cittadino e non più espressione di un potere assoluto. E Cremonini la settecentesca sala Bibiena l’ha frequentata assai, prima come loggionista, da ragazzo e successivamente da interprete, sul palcoscenico, dimostrando di conoscerla bene, fino a raccontarne raffinati dettagli e curiosità, spesso con ironia petroniana autentica, pura”.
IL TEATRO DELLA GENTE
Persone, eventi e storie del primo Teatro pubblico d’Italia
Dalla fine dell’Ottocento al Duemila.
Da Puccini a Dalla
di Cristiano Cremonini
Calamaro Edizioni (dicembre 2024)
Presentazioni di:
Mauro Felicori, Elena Di Gioia, Belinda Gottardi
Prefazione di:
Alfonso Antoniozzi
Contributi di:
Andrea Camparsi, Fausto Carpani, Massimo Iondini, Antonio Mancuso, Stephen Mould, Luigi Pagliarini, Maurizio Scardovi
Interviste a:
Franca Bruni, Alessandro Cillario, Stefano Consolini, Roberto Costa, Fulvia De Colle, Andrea Faccani, Carlo Fontana, Italo Grassi, Gianni Marras, Francesca Pedaci, Riccardo Puglisi, Alessandra Scardovi, Maurizio Scardovi, Giovanni Tedeschi, Luigi Verdi.
L’autore
Cristiano Cremonini nasce a Bologna. Come tenore ha debuttato in una quarantina di titoli lirici e sinfonici, fra cui dieci prime esecuzioni assolute. Collaborando con registi e direttori d’orchestra di chiara fama si è esibito in alcuni fra i più prestigiosi teatri italiani ed esteri. È stato fondatore e presidente del “Progetto Cultura Teatro Guardassoni” e del “Concorso lirico internazionale Città di Bologna”; è ideatore e direttore artistico del Premio musicale “Giuseppe Alberghini”. Nel 2008 riceve il “Premio Nettuno d’Oro” Lions Club Bologna Ets, nel 2012 la Cna gli assegna il premio “Eccellenza bolognese per la creatività e la cultura”. Nel 2024 Castel Maggiore, comune dove risiede, gli conferisce la benemerenza civica “per il generoso contributo alla crescita culturale della città”. È autore di pubblicazioni di poesia, di narrativa e di storia del melodramma italiano: Tenore all’Opera (2013), Opera d’amore (2015). Nel 2021 in occasione dei 150 anni dal debutto del Lohengrin a Bologna, prima italiana di un’opera di Wagner, esce con Calamaro Edizioni il suo volume Il teatro della gente – Da Farinelli a Wagner, un compendio sulla storia del Teatro Comunale di Bologna e dei grandi protagonisti dello scenario lirico nazionale e internazionale fra Sette e Ottocento. La pubblicazione risulta finalista al Premio Letterario Internazionale Charles Dickens 2023 e terza al Premio Internazionale Letterario ed Artistico Giglio Blu di Firenze 2024. Dal 2022 collabora con il quotidiano Avvenire scrivendo sulle pagine culturali nazionali. È membro di ScriptaBo, l’associazione delle scrittrici e degli scrittori di Bologna.