“La stagione dei papaveri” di Flaminia Festuccia

“Ci sono conigli con C maiuscola, salamandre in pericolo, gelati alla fragola, una Vespa rossa che è quasi co-protagonista, e cinque amici che parlano di zombie e di rivoluzione.” Flaminia Festuccia Post Linkedin Settembre 2023
“Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima.” Invictus, William Ernest Henley
Romanzo d’esordio di Flaminia Festuccia, autrice di numerosi saggi e pubblicazioni, “La stagione dei papaveri” (Edizioni Spartaco, Collana Dissensi, 2023, pp. 280, euro 16,50) è la vivida fotografia di un gruppo di amici, della nascita del loro legame, della militanza ambientalista che renderà questo legame indissolubile, del loro percorso di maturità. In questo romanzo l’autrice descrive, con linguaggio scorrevole e accurato, il momento cruciale nella vita dei personaggi che creano un legame indissolubile nell’età in cui gli affetti si cementano e le esperienze che condividono li accompagneranno per il resto della vita.
Flaminia Festuccia riesce a ritrarre un momento storico e un passaggio di crescita in modo convincente e realistico. Il protagonista è il suo alter-ego, gli altri personaggi del romanzo vengono descritti ognuno con un suo spessore specifico, ognuno con un ruolo all’interno di una narrazione che svela via via le personalità, senza rivelare l’intento del narratore. I personaggi evolvono con il succedersi degli eventi e reagiscono, a volte in modo inaspettato, seguendo i propri impulsi o i condizionamenti culturali, alcuni più spregiudicati, altri meno liberi, ma sempre coerenti con la realtà. Credibili in quanto dubbiosi, insicuri, suggestionabili, ma intransigenti, determinati, anime in crescita e in lotta con loro stessi e con chi non li riconosce ancora come adulti. Li unisce il desiderio di determinare il proprio futuro, di esprimere la propria voglia di cambiare il mondo. Si uniscono ad un movimento ambientalista che tenta, con azioni di disturbo e sit-in, di attirare l’attenzione dei media su una realtà industriale accecata dalle logiche del profitto e ancora poco attenta ai danni ambientali.
Ambientato nei primi anni del 2000, il romanzo si sviluppa su una linea temporale alternata da frequenti flashback. Il protagonista, vent’anni dopo, da adulto, si trova a dover ancora dare spiegazioni su quanto accaduto nei suoi diciotto anni. Nessuno degli amici, né allora, né ritrovati nel tentativo di chiudere una storia ancora troppo presente, ha sempre una motivazione razionale o un comportamento spiegabile. Questo permette al lettore di entrare in sintonia con la loro emotività. Coinvolti nel loro mondo fatto di slanci e paure, momenti di euforia e di dubbi esistenziali.
“La stagione dei papaveri” è una storia di amicizia e di amore, ma anche di ricerca di un senso di giustizia. In parte romanzo politico, in parte di formazione, racconta soprattutto di amicizia e del ruolo che questa può assumere in adolescenza. Un momento divampante e fragile in cui tutto può accadere. Dove tutto accade. Un momento in cui tutto sembra difficile e possibile. Nel romanzo di Flaminia Festuccia il lettore riesce a sbirciare nell’armadio dei ricordi e tornare al presente, avanti e indietro come per verificare le risposte di un test, ma quanto è rimasto indelebile, come un tatuaggio sulla pelle, non è scontato. Pur ormai adulti, ognuno sembra ancora guidato dalla propria sovrastruttura atavica.
Questo romanzo lascia in bocca il sapore della libertà segnata dall’incoscienza, del tradimento dell’illusione di quella libertà, ma con un sentore di quanto, alla fine dell’età dell’innocenza ci sia, forse, ancora posto per la libertà. Legata alle opportunità, segnata dal passato, starà ai protagonisti saperne cogliere i segnali.
Federica Scardino