“LA SOCIETÀ DELLA PERFORMANCE” DI MAURA GANCITANO E ANDREA COLAMEDICI
Quanto siamo imprigionati nelle performance? Quanto siamo costretti a fingere per piacere agli altri? Quanto l’autenticità potrebbe compromettere la nostra intera sfera sociale? È di questo che parla “La società della performance – Come uscire dalla caverna” di Maura Gancitano e Andrea Colamedici (Edizioni Tlon 2018, pp. 194, euro 13,90).
Gli autori ci accompagnano in un viaggio attraverso la storia, la filosofia, la psicologia ma soprattutto ci traghettano verso la consapevolezza di chi eravamo, di chi siamo e di potremmo essere senza badare alle apparenze, alla performance. Ci aiutano a capire come potremmo cambiar rotta e quindi andare verso la bellezza: la bellezza di noi stessi e la bellezza del mondo in cui siamo, senza l’utilizzo di filtri. Molto interessanti sono i vari esempi di attualità, ma anche i riferimenti cinematografici, di cui questo libro è pieno. Da grande appassionata di cinema non ho potuto non apprezzare questo viaggio attraverso le descrizioni ben fatte di alcuni film e serie tv, utilizzati per far emergere quanto siamo imbrigliati in questa attualità fatta di nuove tecnologie e artifizi. Da psicologa, invece, ho ampiamente condiviso e gradito il modo di trattare l’argomento “performance“, che genera – consciamente e inconsciamente – una serie di ansie legate alla prestazione e quindi all’apparire sempre in maniera impeccabile e di conseguenza l’essere accettati socialmente.
Come sostengono gli autori, non siamo neanche più liberi di poter fallire. Siamo costantemente monitorati, etichettati e giudicati. La nuova società corre, è sempre alla ricerca di qualcosa, che alla fine rimane nebuloso. L’insoddisfazione e la creazione di una falsa immagine di noi stessi ci consente di essere sempre alla ricerca della soddisfazione e dell’essere felici, ma non ci siamo ancora resi conto che basterebbe smetterla di correre, di dire che è tardi, di inseguire il BianConiglio, ma di sedersi a bere un buon tè con il Cappellaio Matto.
Maria Carmela D’Alessandro