“La simmetria dei desideri” di Eshkol Nevo
“La simmetria dei desideri” (Nuova edizione BEAT Bestseller, 2019, pp. 351, euro 9,90) di Eshkol Nevo, è la storia di quattro amici che si conoscono dai tempi del liceo, che hanno condiviso esperienze formative e che ci sono sempre l’uno per l’altro nei momenti di svolta delle proprie vite. Quelle amicizie che solo in giovinezza si ha il tempo di approfondire e dunque rendere forti, difficili da intaccare. Nulla di che, verrebbe da pensare.
La meraviglia di questo romanzo è proprio questa: Nevo ci racconta la vita per quello che è, un susseguirsi di eventi semplici, fatali, gioiosi, tristi, un’alternanza continua di tutto, in cui si lotta per cercare la propria forma, una lotta a volte dolorosa che parte dal confronto con chi ci circonda e pare stare un passo avanti a noi. Anche il modo di raccontare, un continuo avanti e indietro nei ricordi, un anticipare eventi che, solo molte pagine dopo, ci vengono raccontati per esteso, riflette la vita, la memoria che ne abbiamo, fatta di ricordi che spuntano fuori improvvisi, che ricacciamo indietro, perché non è il momento giusto.
Sullo sfondo, Israele. La storia si svolge infatti tra Haifa e Tel Aviv: il servizio militare, l’Intifada, i posti di blocco, gli attentati. Una realtà così forte e segnante che non puo’ non emergere tra le pagine, per quanto l’autore non la faccia diventare né il fulcro né la giustificazione di tutto.
“ (…) Oppure fare un bel salto nel laghetto artificiale e diventare, come nelle Metamorfosi , un’altra cosa: un cigno, una ninfea, un uomo con un obiettivo”. Questo cercano i protagonisti, un obiettivo che poi inevitabilmente cambia col cambiare degli eventi, quelli che non si controllano. E il finale non puo’ che essere aperto. Altrimenti, che vita sarebbe?
Laura Franchi