La scoperta di… Cattive Ragazze
Questa recensione di Cattive Ragazze (2017) di Assia Petricelli e Sergio Riccardi è un atto di amore per la casa editrice Sinnos, per la graphic novel e per il font “Leggimi” progettato per chi ha difficoltà di lettura. Il sottotitolo recita: 15 storie di donne audaci e creative. Storie di vite straordinarie, alcune delle quali a me sconosciute. Vi invito a scoprirle prima di quanto abbia fatto io, sono storie che fanno bene ai nostri desideri, alla nostra libertà. Insegnano a credere che tutto è possibile, che ciascuno di noi, senza saperlo, può essere rivoluzionario.
Sono biografie di donne diverse tra loro che lottano, mai si arrendono, combattono per realizzare i loro sogni, si vestono da uomo o si celano dietro uno pseudonimo maschile pur di essere libere. Olympe de Gouges, bella e intelligente, di idee aperte e originali, muore lasciando “il cuore alla patria, l’onestà agli uomini, l’anima alle donne”. Nelly Bly, uno dei migliori cronisti di tutti i tempi, svela che la verità dei fatti spinge le persone ad agire e cambiare il mondo. Elvira Coda Notari, colta e sveglia, è la prima regista donna di cui però si dimenticherà il nome per lungo tempo, attribuendo al marito la realizzazione dei suoi 60 film. Nawal El Saadawi, iscritta alla facoltà di Medicina, specializzata in Psichiatria diventa scrittrice per denunciare l’oppressione delle donne; Antonia Masanello, unica donna a combattere nell’esercito dei 1000 di Garibaldi, “bionda, bella e piccina ma avea cor di leone e di soldato”; Marie Curie, la più celebre scienziata di tutti i tempi che ritiene che la scienza debba essere libera per l’umanità; Aleksandra Kollontaj combatte le ingiustizie, dà vita ai primi circoli di operaie e ricopre per la prima volta nella storia l’incarico di ministro. Alfonsina Morini Strada, l’unica donna ad aver partecipato al Giro d’Italia insieme agli uomini. Angela Davis, la cui vita personale è parte vitale della vita politica. Claude Cahun che racconta al mondo il suo amore omosessuale. Domitila Barrios De Chungara che lotta per un paese libero – la Bolivia- e per la giustizia sociale. Franca Viola la donna che a 17 anni dice no ad un matrimonio riparatore e che denuncia per la prima volta in Italia la violenza subita. Miriam Makeba, Mama Africa che con il suo Pata Pata racconta la voglia di ballare. Ritorna dopo 31 lunghissimi anni in Sudafrica dopo che il regime dell’apartheid l’aveva costretta a lasciarlo. Hedy Lamarr, la donna più bella della storia del cinema e per niente stupida a cui nel 1933 fu assegnato l’Oscar per i pionieri della scienza. Onorina Brambilla, lei e altre migliaia di donne, decidono di resistere e combattere e nel 1946 ottengono il diritto di voto.
Leggendo Cattive Ragazze ho scoperto che non è mai troppo tardi per scrivere la nostra storia.
Rosa Lia Lauria