“La scatola di latta” di Paolo Donini
“Sono qui dentro” proferì soddisfatta l’assistente sociale. “Cosa ci sarebbe lì dentro?” – “Le parole”.
“La scatola di latta” (Voland 2019, pp. 108, euro 13) è un racconto in cui lettere e punteggiatura si animano diventando i personaggi dello sperduto paesino di Ics, in cui, “fra morbide colline ondulate come le pagine di un libro, viveva il piccolo poeta P”. Le giornate di P sono simili le une alle altre, sperpera il patrimonio familiare, non dà confidenza a nessuno, passeggia per il paesino; ma lui è un poeta, un artista, e quando arriva l’ispirazione si ferma e scrive. Il maggiore fulcro d’ispirazione arriva quando si ferma a guardare i suoi simili dalla finestra della sua soffitta “come astri in fondo alla lente di un telescopio”.
“La vita degli altri era per lui fonte di struggimento e ispirazione.”
E tutti i suoi pensieri vengono chiusi nell’oggetto più caro a lui rimasto: la scatola di latta. Un giorno, però, si spezza la routine e a poco a poco spariscono le parole dal vocabolario di ciascun cittadino, così che si ritrovano costretti a gesticolare per farsi capire.“Il tutto, sparito di bocca senza lasciare traccia”. Cosa sarà successo nel paesino di Ics?
La scrittura di Paolo Donini, insieme alle sue illustrazioni, è così raffinata da ammaliare i lettori. Lo scrittore ha pubblicato tre raccolte di poesia; scrive saggi di critica d’arte e letteraria per monografie, riviste e blog. Si occupa inoltre di curatela di mostre e di spazi espositivi. Voland Edizioni nasce nel 1994, animata dalla volontà di far conoscere culture e mondi affascinanti, attraverso letterature poco conosciute ma di grande profondità. Il 2019 è un anno importante per la casa editrice che compie 25 anni e, per festeggiare, è stato creato un nuovo logo dall’art director Alberto Lecaldano, presente anche in questo libro.
Sara Abbatiello