La realtà alternativa di Giorgio Polo in “Amen”
Un mondo futuristico in cui la violenza è concessa, proliferano sette e in cui vengono tagliati fondi e privatizzate scuole, sanità e cultura perché “con la cultura non si mangia” a favore dei finanziamenti all’esercito, a bombardieri e portaerei, che garantivano ricche tangenti. Questa è l’ambientazione di “Amen” di Giorgio Polo (Edizioni Effetto, 2019, pp. 266, euro 15).
In un mondo così distorto nascono quattro bambini destinati a instaurare tra loro un legame di amicizia indissolubile: si incontrano all’età di 7 anni a scuola e da subito il loro motto diventa “uno per tutti e tutti per uno”, il motto “dei bersaglieri”. Quindi il lettore si trova a seguire le avventure di Serenity, testarda, emotiva e dolce e con talento musicale spiccato, Steve, genio della matematica e dell’informatica, figlio di altrettanti menti scientifiche, Fatima, figlia di immigrati con un impeccabile senso pratico e Gengys, dal morso in titanio capace di tranciare qualsiasi cosa e totalmente ricoperto di tatuaggi, opera della madre che è una Tattoosttilista.
I quattro bambini si trovano a dover affrontare svariate difficoltà dovute alle nuove leggi vigenti: a parte la mamma di Gengys, gli altri genitori vengono portati via dall’esercito perché rientranti in una lista di persone orientate verso la cultura, in possesso di libri proibiti, iscritti a sindacati, pertanto punibili perché non rientranti nei parametri accettati del governo in corso. E la punizione rientra nel piano di “taglio degli esuberi” della popolazione, che prevede un dimezzamento della popolazione mondiale in un arco temporale di tre anni e che non rappresenta altro se non l’inizio di un diabolico piano su larga scala da parte di una setta chiamata Cenacolo.
Tra viaggi, inganni, un reality show truculento e macabro (chiamato “L’isola dei ‘nfamoni”), passaggi segreti, virus informatici e un’inevitabile guerra, il lettore viene travolto e coinvolto dalla nuova realtà, immaginando il trasferimento del Colosseo (smontato, impacchettato e spedito) a Dubai insieme alle Piramidi e seguendo la trama di una storia avvincente che si unisce ogni filo narrativo capitolo dopo capitolo.
Giorgio Polo ha una scrittura appassionante, creativa e vivace, con tocchi deliziosi di ironia (in particolare da segnalare il capitolo intitolato “il capitolo venuto male”) e rimandi a elementi storici del passato, così come del presente. Una realtà alternativa in cui tutto è possibile, con l’immancabile perenne lotta tra bene e male, tra distruzione e ricostruzione e di come sia proprio nelle mani di un bambino il futuro di un mondo, che rischia di degenerare e che vuole tenere sotto controllo ogni essere umano, installando un microchip sottopelle. Come andrà a finire?
Un romanzo consigliatissimo, dalle immagini vivide e dalla lettura compulsiva.
Roberta Usardi