“LA PROVA” IN PRIMA NAZIONALE AL TEATRO FILODRAMMATICI DI MILANO
“in order to be able to think, you have to risk being offensive”
“per poter riuscire a pensare, occorre rischiare di offendere qualcuno”
J. Peterson
Al Teatro Filodrammatici di Milano approda l’attesissimo nuovo testo di Bruno Fornasari, in prima nazionale, dal titolo “La Prova”, che vuole indagare sul rapporto uomo – donna in ambito lavorativo e personale, toccando il tasto dolente della diversità / uguaglianza tra i sessi.
L’antefatto riguarda una cosiddetta “micro aggressione“, raccontata da Tina (Eleonora Giovanardi), una creativa di talento, aEdo (Tommaso Amadio), suo ex compagno e amministratore di un’agenzia pubblicitaria, che ha chiesto il suo aiuto per poter vincere un’importante campagna sulla discriminazione femminile. E quale miglior spunto può esserci, se non un episodio infelice, capitato la sera prima, tra Tina e Fede (Emanuele Arrigazzi), il direttore dell’agenzia, nonché miglior amico di Edo? E la faccenda si scalda ulteriormente quando emerge che Fede è fidanzato conLucy (Orsetta Romero), stagista entrata in agenzia proprio quando Tina se ne è andata. Cosa si cela dietro un semplice gesto, un tocco? Forse una fantasia nascosta, una distrazione, un desiderio represso? Come stanno davvero le cose? Tutto questo si sviluppa e si ingarbuglia più volte durante lo spettacolo, in incontri / scontri senza pietà, con una grande carica di sarcasmo, disillusione, verità taciute, intrighi. Il rapporto uomo – donna è messo a dura prova, ma allo stesso tempo oscilla anche il rapporto tra Edo e Fede mentre le battute al vetriolo tra Tina e Lucy si modellano in solidarietà femminile temporanea per poi tornare a schermarsi.
La realtà nella “green room” dell’agenzia pubblicitaria non sembra avere regole se non quella di arrivare a un’idea che porti al successo, tra poltrone di design dalla dubbia comodità a un frigorifero riempito solamente di acqua naturale e yogurt bianco bio.
I quattro personaggi rappresentano bene l’uomo e la donna nelle sue diversità, ma a tratti sembrano non distinguersi affatto se non solo per l’aspetto fisico, l’atmosfera tra i quattro è variabile, come le nuvole fuori dalla finestra, il ritmo dinamico, i dialoghi serrati e le immancabili sorprese. Il testo di Bruno Fornasari trasuda il mondo contemporaneo in modo spiazzante, senza esclusione di colpi, va dritto al punto, scombina e smaschera i ruoli, li divide, li scambia, li ricompone.
I quattro bravissimi attori in scena, Tommaso Amadio (anche co-direttore artistico del teatro insieme a Fornasari), Emanuele Arrigazzi, Orsetta Romero ed Eleonora Giovanardi, regalano al pubblico momenti esilaranti, tensioni grottesche, battute taglienti e proiettano perfettamente una società che non perdona o con cui bisogna saper giocare. La regia di Bruno Fornasari è diretta e non fa mai perdere il filo della storia, inchioda lo spettatore alla poltrona stimolando di continuo la curiosità di sapere cosa succederà. Azzeccata la colonna sonora “Dance me to the end of love” di Leonard Cohen, prima in versione dance e alla fine, nella meravigliosa versione del cantautore canadese. Dietro ogni persona, ogni fine, c’è una parte sconosciuta, dietro a ogni beffa può nascondersi una vendetta inaspettata, dietro a ogni farsa prima o poi emerge la verità. I ruoli di uomo donna potranno mai arrivare a uguagliarsi? E’ davvero necessario che accada o è meglio confrontarsi e relazionarsi con la consapevole diversità? Chi lo sa…
Da vedere, in scena fino al 27 gennaio 2019.
Roberta Usardi