La parola di Marco Campedelli al Modus di Verona
Laudato si’, mi’ Signore,
cum tutte le Tue creature,
spezialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno
et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante
cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significazione.
IL CANTICO DELLE CREATURE
San Francesco d’Assisi
Tra gli Svisti di Stagione del Modus di Verona non potevano mancare le acclamate repliche dello spettacolo di Marco Campedelli, accompagnato musicalmente da un bravissimo Antonio Canteri: Francesco il matto – il poverello d’Assisi torna dalla guerra, direzione artistica di Vincenzo Todesco.
Campedelli è un uomo bellissimo e la bellezza gli viene data dalla luce che lo attraversa e che gli permette di portare sul palco un messaggio glorioso di pace, di umanità e di vita. E per farlo ci vogliono una sapienza e una verità che arrivano dall’antica arte dei burattini (è discepolo del burattinaio veronese Nino Pozzo), dalla conoscenza profonda della teologia, da amicizie con illustri e trasgressivi artisti (Alda Merini).
Le questioni universali, la guerra e la pace, chi ordina la guerra e chi la guerra la combatte, chi ordina e chi obbedisce, chi si salva e chi muore. Tra i superstiti di una delle tante inutili battaglie ci fu proprio uno dei santi uomini più conosciuti, San Francesco d’Assisi che, in seguito alla conversione, operò la rivoluzione della sua vita: la povertà e la predicazione, la vicinanza e l’amore per ogni creatura vivente.
Il fulcro del racconto è la potenza di un messaggio d’amore, con ironia, sarcasmo, padronanza. La forza e il coinvolgimento arrivano anche con l’accompagnamento musicale di Antonio Canteri, chitarra e fisarmonica, indispensabile cantore di emozioni e di visioni. Un perfetto duo che cavalca l’onda della follia umana, mostrando la piccolezza dei potenti e la gloriosa determinazione degli ultimi.
Spettacolo visto in data 16/05/2024.
Silvia Paganini