LA PARANZA DEI BAMBINI al Teatro Leonardo di Milano
La luce di una torcia nel buio, l’origine da cui tutto inizia. La paranza c’è, ma ancora non è nata, la squadra dei “brothers” è già affiatata, già si muove insieme a Forcella, zona di Napoli, e già ha la sua grande ambizione.
Un gruppo di ragazzi, di amici, non ancora uomini ma non più bambini, con la voglia di comandare e di “faticare” per avere agio, ma soprattutto per ritagliarsi uno spazio nel mondo del traffico di droga, sfidando senza paura i boss e i capi già presenti da tempo, si unisce per ritagliarsi un posto nella società malavitosa. La giovinezza spudorata, incosciente e determinata, che forma una squadra in cui vigono delle regole precise e in cui tutto viene ugualmente spartito. Non importa se la riuscita comporti l’entrata in traffici illegali, se si deve uccidere, se si deve rubare. Tutto fa parte delle regole della malavita, un gioco di forza, di potere e astuzia verso chi già è dentro. Tutto si gioca sulla contrapposizione tra “fottuto” e “fottitore”, sulla parte da cui si vuole stare e per cui si è nati.
“La paranza dei bambini”, romanzo di Roberto Saviano crudo e diretto, viene riscritto per il teatro dallo stesso Saviano e dal regista Mario Gelardi, con un lavoro notevole, che sintetizza senza tralasciare il senso e l’effetto del testo, senza tralasciare i sentimenti, le difficoltà e la realtà dura e pericolosa della paranza. Il cast del Nuovo Teatro Sanità è unito, dinamico e ben realizza l’intento di dare vita a qualcosa che esiste al di fuori delle parole scritte, ha in sé tutto il desiderio di emergere, tutta l’ambizione e il prezzo da pagare per poter fare un passo avanti. La regia di Mario Gelardi e le scene mobili di Armando Alovisi permettono allo spettatore di rimanere costantemente in contatto con i ragazzi e la loro storia, nel loro percorso verso la meta e nelle loro scelte in un operazione tutta al maschile che arriva dritto al risultato, anche se la presenza di una o più figure femminili (come la madre di Nicolas, più volte richiamata) avrebbe ulteriormente giovato alla riuscita.
Uno spettacolo – in scena fino al 4 marzo al Teatro Leonardo di Milano – da vedere, per aprire gli occhi su una realtà non solo da palcoscenico.
Roberta Usardi