“La notte non vuole venire” di Alessio Arena: un intrigo italo-americano
“Ti sei scordata che nel porto di New York c’erano uomini e donne importanti, politici, impresari, tutti col vestito buono e le rughe della faccia raggruppate in un’espressione solenne. E poi ancora altra gente, altre donne e bambini, più scuri: i lavoratori di Mulberry Street e dintorni, sciainature, ausekippi, sciumecchi, gente povera delle fabbriche, dei basamenti, che aveva chiesto un permesso di qualche ora soltanto per sventolare un fazzoletto bianco lavato e stirato la sera prima, e salutare la partenza della loro regina, la loro madre divina. La donna che ha dato voce alle loro paure e ai desideri che non avevano mai neanche pensato di potersi permettere.”
“La notte non vuole venire”, scritto da Alessio Arena (Fandango Libri, 2018, pp. 316, euro 18,00), è un romanzo storico liberamente tratto dalla biografia di Gilda Mignonette, “madre” di tutti i migranti italiani a New York, che nei Ruggenti Anni Venti si è trasferita nella Grande Mela da Napoli per sfondare nel mondo della musica.
Gilda non è la sola protagonista della vicenda: il romanzo racconta anche la storia della “guagliona” Esterina, un’esile ragazza dai capelli bianchi assistente di Gilda, che diventa l’amante del marito della cantante, l’affascinante Frank, dal quale avrà un figlio. Tra le due donne sarà guerra, tra colpi bassi e persino un tentato omicidio che la sciantosa ordirà nei confronti della sua assistente. La cantante, una capricciosa prima donna, non può avere figli e non sopporta che Esterina sia rimasta incinta di suo marito. La vicenda viene narrata a partire dalla sua conclusione, quando Esterina si intrufola sulla nave con cui Gilda, in fin di vita per abuso di alcool, sta tornando a Napoli. La ragazza racconta alla moribonda la loro storia, non senza un maligno piacere per potersi concedere una piccola vendetta.
Ciò che colpisce del romanzo è il linguaggio: la lingua italiana è infatti affiancata da espressioni napoletane (“Pure isso ’e ppoesie”) quando i discorsi diretti, indiretti o il punto di vista appartengono a un personaggio napoletano; frasi in inglese pronunciate dagli americani (“Sotto c’era scritto: “Aria di Napoli”, e in corsivo, più piccolo: “Close your eyes and breathe”.) e termini in Broccolino, la lingua parlata dai migranti italiani in America(“[…] e con un cugino ha aperto una groussaria al 125 di Baxter stritto”). La lingua testimonia l’incontro tra due popoli e le caratteristiche peculiari assunte dagli italo-americani.
Per i migranti New York appare come una città infernale, un “bordello”, un labirinto pericoloso e inquinato: la nostalgia per la propria patria, alimentata e cullata dalle canzoni di Gilda, è maggiore rispetto alla speranza che possono offrire le opportunità disponibili a New York. “Era la Merica, mamma mia. E perché era uguale al carcere di Porcida che io anni prima avevo visto per colpa di un cugino mio?”, Arona non esita a evocare la Commedia dantesca: “Perché il tuo sorriso con la bocca aperta adesso durava pure meno di un secondo, io pensavo che avevo abbandonato un Paradiso inconsapevole e, dopo questo Purgatorio che puzzava di nafta e di emigranti coi vestiti fraciti, mo’, fra un poco, come dicevi tu, mettevo i piedi nelle fiamme dell’Inferno che si chiamava New York.” In America gli italiani sono discriminati: “Siamo italiani. La peggior gente per questi qua, perché non ci stiamo calmi, perché ci ribelliamo. In America non ci conoscono soltanto per le nostre canzoni, ma pure per le coltellate, i colpi di rivoltella, le bombe”. Ma tra italiani a New York infatti si trovano anche i mafiosi e contro tali criminali si scontreranno Gilda e Frank, rischiando la vita e trovandosi coinvolti in uno scontro a fuoco.
Nel romanzo sono presenti numerosi personaggi storici, come il poeta Federico Garcia Lorca e Frank Sinatra; si tratta di amici intimi e colleghi che la Mignonette ha incontrato nel corso della sua carriera. “Questo ragazzo canta così bene che tutte le nuvole di New York, pure quelle, sono corse ad ascoltarlo questa sera. È il nuovo membro dei The 3 Flashes e si chiama Francis Alberto Sinatra!” La figura di Federico Garcia Lorca è stata invece modificata da Arena: la morte per fucilazione sarebbe stata inscenata dal poeta spagnolo per far perdere le proprie tracce; l’intellettuale morirebbe in un sanatorio di New York per malattia. L’autore racconta che Federico Garcia Lorca sarebbe stato inoltre perseguitato dalle autorità spagnole più per la propria omosessualità che per le proprie idee politiche.
La storia si fonde sapientemente con la finzione letteraria in un romanzo storico ricco di colpi di scena e dal ritmo frizzante, che racconta un capitolo indelebile nella storia italiana.
Valeria Vite
[…] Articolo pubblicato su Modulazioni Temporali. […]