“La notte delle Malombre” di Manlio Castagna
Seconda Guerra Mondiale. È il settembre del 1943, i tedeschi prendono posizione sulla collina di Altavilla Silentina e da lì combattono contro gli Alleati: è l’ Operazione Avalanche. I colpi di cannone e le bombe scuotono il paese. Gli abitanti si rifugiano in tane improvvisate. Si odono i bombardamenti dal cielo, i colpi di artiglieria dal mare e aleggia nell’aria la puzza dei cadaveri. Ad Altavilla Silentina vive Brando Carenza, a Pontecagnano Nora Moscati, a Napoli Rocco Saturno. La narrazione mostra ai lettori gli anni del conflitto da un’angolatura poco frequente: quella della quotidianità. Conosciamo e viviamo le vite dei protagonisti: Brando deve farsi carico della famiglia troppo presto, Rocco è un “borsaro” o “fagottaro” e Nora, la figlia del dottore, ha visto il pericolo incombente sotto forma di malombre, presenze oscure che secondo le credenze popolari annunciano la morte. Sono tante e la guardano con i loro occhi vacui, le malombre arrivano quando è a letto.
I tre protagonisti non si conoscono, vivono ogni giorno come se fosse il primo e l’ultimo della loro vita. Non hanno un passato, vivono di nostalgia che è un’onda anomala, che si alza senza preavviso da un mare piatto e si abbatte sulla riva del cuore, e sono soprattutto senza futuro. C’è il Sud Italia: la Campania da cui fuggono e la Lucania, la terra dei boschi che appartiene a se stessa e a nessun altro, la terra della Natura, a cui aspirano. I tre protagonisti si incontrano per la prima volta su un treno merci Napoli-Potenza (treno numero 8015 che diventa 8017 a Battipaglia). Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944, il treno affollato di militari, ferrovieri, di gente piegata dalla povertà, dalla fame, dopo aver superato la piccola stazione di Balvano si inchioda in un tunnel lungo quasi due chilometri in salita: la Galleria delle Armi. I viaggiatori muoiono asfissiati dai fumi del combustibile, passano dal sonno alla morte e molti non riescono a scappare in tempo. Quanti i sopravvissuti?
È il più grande disastro ferroviario italiano della storia. Una storia vera e dimenticata. “La Notte delle Malombre” (Mondadori, 2020) di Manlio Castagna non è solo un romanzo storico. È un romanzo familiare, geografico, religioso; ci sono il Sud e la magia, le credenze e le tradizioni popolari. Tocca corde profonde e intime, insegna una volta di più che la storia può ripetersi in altri posti e in altri luoghi, e in altri Sud del Mondo. Non è solo un romanzo per ragazzi, e, come dice Katherine Rundell, “dovresti leggere questo libro anche se sei vecchio e saggio”.
Rosa Lia Lauria