La memoria, compito irrinunciabile. Per Emons, Gifuni legge “I sommersi e i salvati”
Il catalogo di Emons audiolibri, già di qualità senza pari, si è arricchito nel mese di novembre con la pubblicazione de “I sommersi e i salvati” di Primo Levi (7h 27 min., cd euro 15,90 – mp3 euro 9,54), la cui lettura integrale è stata affidata alla voce e all’interpretazione di Fabrizio Gifuni, con la regia di Flavia Gentili.
“La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace”. Così si aprono le riflessioni di Levi, quando nel 1986 compone i capitoli in cui è suddiviso questo saggio, che rimane peraltro l’ultimo libro pubblicato dall’autore prima della tragica scelta del suicidio, l’anno successivo. Lo scrittore sente il bisogno di ritornare ad analizzare l’esperienza del lager, la natura degli oppressori e la ferita dei sopravvissuti, a interrogarsi sulle responsabilità e sulle colpe, sull’indifferenza generalizzata, che ha permesso ai campi di concentramento di esistere. Infine, sulla facilità che ha la memoria umana di rimuovere, cancellare, essere modificata per occultare le prove, o modificarsi per dimenticare le sofferenze vissute.
Dalle pagine de “I sommersi e i salvati” si levano infine, come ultimo avvertimento ai posteri di chi ha vissuto l’indicibile, righe che suonano come un allarme nel nostro presente: “È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire.” Il Lager come vicenda esemplare, cesura mai rimarginata né rimarginabile, con cui fare i conti.
Gli stessi temi sono cari a Liliana Segre, senatrice a vita ed una delle ultime sopravvissute al campo di Auschwitz, la quale afferma spesso che “la parola Indifferenza è più grave della parola violenza“. È questo probabilmente il più grande dei mali da combattere, con le armi della memoria, e della letteratura, sua custode. “Resta allora soltanto la memoria, sempre più difficile farsi capire dalle nuove generazioni, ma compito irrinunciabile finché avrà vita l’ultimo testimone”. Così la stessa Segre conclude l’introduzione che impreziosisce l’audiolibro, scritta appositamente per questa edizione Emons.
Dare voce dunque a un testo di così fondamentale importanza e mai sopita urgenza diventa atto politico e civile, e Fabrizio Gifuni se ne fa carico con consapevolezza, precisione, passione, cura. Questa lettura giunge peraltro al termine di un percorso che lo ha visto avvicinarsi a Primo Levi ed in particolare proprio a ”I sommersi e i salvati”, portato in scena in forma di reading per la prima volta nell’ex-campo di concentramento di Fossoli, il 21 febbraio 2019, in occasione dell’apertura dell’anno dedicato al centenario della nascita dello scrittore, tra quelle stesse baracche da cui il prigioniero Levi fu poi deportato ad Auschwitz. Le vibrazioni del rito teatrale ritornano nella traccia vocale, mentre Gifuni dà corpo alle parole di Levi, alla sua lingua inconfondibile, netta e tagliente, al suo ragionare, ricordare, raccontare, analizzare, quasi a non volerci lasciare senza un testamento che è anche strumento con cui riconoscere attorno a noi i segnali di quello che è stato e potrebbe accadere ancora. Per fermarlo, questa volta, in tempo.
Mariangela Berardi