“La Maria Brasca” di Testori, una commedia sulle corna
Scegliendo di ospitare La Maria Brasca di Testori con la regia di Andrée Ruth Shammah, il Teatro Sociale di Como celebra il centenario dalla nascita di Testori e il cinquantesimo dalla nascita del Teatro Franco Parenti di Milano, che si è occupato della produzione dello spettacolo. Il risultato è una commedia leggera e dissacrante, ma ricca di lucida verità sui rapporti uomo-donna e sulle dinamiche dei rapporti sociali nel 1960, anno in cui è andato in scena il dramma per la prima volta con Franca Valeri nel ruolo della protagonista.
Maria è una ventenne energica e sicura di sé, che non ha ancora conosciuto le delusioni della vita. Di umili origini e non particolarmente colta, è una moderna Colombina che non esita a vincere nelle discussioni famigliari grazie all’astuzia e ad un po’ di malignità. Le ingiustizie dell’esistenza la travolgono sotto forma di un tradimento amoroso da parte del proprio fidanzato Romeo, proprio pochi attimi dopo che la protagonista aveva provocato un litigio tra la sorella maggiore e il cognato per la medesima ragione.
La commedia di Testori è preziosa soprattutto per la profondità dei personaggi, interpretati magistralmente da Marina Rocco, Mariella Valentini, Luca Sandri, Filippo Lai. La sorella maggiore e il cognato di Maria sono due saggi coniugi che faticosamente lottano per mantenere in piedi “la baracca”e un matrimonio sfiancato dalle bugie e dai silenzi. Romeo è un ragazzo di bell’aspetto, ma rude e di poche parole; è più giovane di qualche anno rispetto alla protagonista, tuttavia tale aspetto non è stato portato in scena dall’età anagrafica degli attori, che sono più o meno coetanei, ma dal fatto che Romeo fosse meno abile con le parole e più immaturo. I personaggi sono estremamente realistici, appartengono ad un ceto sociale basso e non si distinguono per doti particolari, ma proprio per questo colpiscono lo spettatore. Vengono menzionati dei vicini di casa e delle conoscenti di Maria, personaggi secondari assenti: la protagonista si rivolge a loro interpellando il pubblico, coinvolgendo così maggiormente gli spettatori nello spettacolo.
La commedia è in un bell’italiano pulito, con qualche raro regionalismo o dialettismo per vivacizzare lo stile; il carattere rusticano del linguaggio è costituito più che altro dal tono di voce e dalla recitazione degli attori. Non mancano delle perle di saggezza del popolo, sotto forma di aforismi umili ma preziosi, pronunciati dagli attori quasi distrattamente e che per essere colti richiedono attenzione. Svolge un ruolo fondamentale la musica di Fiorenzo Carpi, tormentoni tipici degli anni Cinquanta e Sessanta che rendono possibile una contestualizzazione temporale; i personaggi li ascoltano distrattamente alla radio, Maria talvolta li balla.
Il palcoscenico è stato suddiviso sapientemente in più spazi dallo scenografo Gian Maurizio Fercioni: un piccolo palco sopraelevato è la cucina di Maria Brasca e della sorella, lo spettatore vi “spia” le varie scene attraverso una finestra, immedesimandosi così nei vicini a cui Maria si rivolge più volte. Si tratta di un cucinino piccolo e modesto, ma dignitoso proprio come i personaggi che lo abitano. Una scala collega tale appartamento alla strada, in cui si trovano le sedie di un cinema e dei portoni che conducono alle quinte; in questo ambiente si svolgono gli incontri di Romeo e Maria, sotto gli occhi di tutti, ma animati da travolgente e spontanea passione giovanile. Daniela Verdenelli ha scelto dei costumi di semplicità popolana e tipici degli anni Sessanta; spicca la vezzosa eleganza un po’ adolescenziale di Maria, che privilegia il colore rosa.
La morale della commedia è che è difficile costruire e coltivare una relazione amorosa, che spesso può comportare anche le corna; il segreto è dialogare e perdonare. Il Teatro Sociale ha proposto una serata divertente all’insegna del riso, trattando argomenti profondi, ma semplici, e non particolarmente impegnativi, ricreando l’atmosfera di un secolo ormai trascorso, ma che nessuno ha dimenticato.
Valeria Vite