“La lista nera” – Oppenheimer torna protagonista del nuovo romanzo di Harald Gilbers
È uscito il 29 agosto l’ultimo romanzo dello scrittore tedesco Harald Gilbers, dal titolo “La lista nera – l’ex commissario Oppenheimer e la resa dei conti” (Emons, Gialli Tedeschi 2019, pp. 440, euro 16) nella traduzione di Angela Ricci. Il romanzo, raccontato in terza persona, è ambientato nel dopoguerra, nella gelida Berlino del dicembre 1946.
E sono proprio il gelo, la fame e la penuria di approvvigionamenti, la difficoltà a riscaldarsi, le macerie in ogni angolo, a fare da protagonisti, insieme all’ex commissario Richard Oppenheimer, ebreo, scampato al campo di concentramento solo per aver sposato una donna di razza ariana, ma che ha dovuto rinunciare al suo incarico come poliziotto. Nonostante la guerra sia finita, la situazione è disperata, l’arrivo degli alleati non ha confortato nè migliorato le condizioni di vita, il mercato nero padroneggia e uscire di casa talvolta comporta uno sforzo notevole. Questo però non ha fermato il diabolico piano di un uomo furbo e ingegnoso con sete di vendetta verso alcuni nazisti, che già si è macchiato di alcuni omicidi e che non si fermerà fino a quando non arriverà all’ultimo nome. Sarà l’ex commissario Oppenheimer a occuparsi del caso insieme all’ispettore Billhardt e ai suoi assistenti Wenzel e Reinmann, dopo la scoperta di un cadavere, trovato nudo e con braccia e gambe piene di nomi scritti con inchiostro indelebile e un pezzo di carta bruciato in bocca, contenente la “lista nera”. Ma il ritrovamento del cadavere non è che il proseguimento di una strategia già iniziata qualche mese prima e si scoprirà essere solo una piccola parte del piano in cui a poco a poco Oppenheimer si troverà coinvolto.
Un libro appassionante, che porta il lettore a catapultarsi indietro nel tempo, per ritrovarsi tra i personaggi in una Berlino distrutta e paralizzata dal freddo, a seguire passo dopo passo il protagonista nei suoi tragitti in biciletta, nei suoi incontri e nei momenti di vita domestica ed entrando a contatto con una quotidianità che oggi sembra lontana anni luce dal mondo occidentale. Pur essendo un romanzo di fiction, la storia di Berlino e della Germania, appena dopo la fine della guerra e la morte di Hitler, rendono la trama ancora più avvincente: ogni personaggio rinchiude dentro di sé emozioni contrastanti, come scoraggiamento e speranza, che colpiscono il cuore chi legge. Le vicende narrate aiutano a mantenere vivi i ricordi di un periodo storico che non bisogna dimenticare e soprattutto non bisogna ripetere. L’ex commissario Oppenheimer è protagonista di altri tre precedenti romanzi di Harald Gilbers, “Berlino 1944”, “I figli di Odino” e “Atto finale”, sempre editi da Emons Gialli Tedeschi.
Harald Gilbers incontrerà il pubblico venerdì 6 settembre al Festivaletteratura di Mantova.
Roberta Usardi