“La lingua langue”, con il professor Stravalcioni, mette in riga l’Elfo Puccini
Al Teatro Elfo Puccini di Milano sale in cattedra il Prof. Stravalcioni, interpretato da Nicola Stravalaci per la regia di Francesco Frongia.
Per il monologo “La lingua langue” la piccola sala Bausch si trasforma in una vera e propria aula scolastica: gli studenti sono gli spettatori, di fronte a loro il temuto professor Stravalcioni armato di registro, dizionario, gessetti e perfino di un fischietto e una bacchetta anni ’50. Il professore non è certo tenero con i suoi allievi: egli spiega ben presto che noi siamo ciò che diciamo, per cui esprimersi correttamente non è accessorio, ma strettamente necessario e può cambiare la vita a ciascuno di noi. Eppure il mondo è pieno di esempi di serio maltrattamento della lingua italiana, dalla politica alla televisione. Rimediare è possibile, serve studiare e allora giù a ripetere le regole della grammatica italiana dall’articolo all’apostrofo, dai segni di interpunzione all’accento, fino all’immancabile e temutissima consecutio temporum.
Nonostante il carattere spigoloso del Prof. Stravalcioni, spesso più nei panni di un sergente che di un docente, lo spettacolo è gradevole: l’insegnante coinvolge il pubblico fin dalle prime battute e tiene tutti sull’attenti premiando i più meritevoli con la dolcezza di una caramella.
Per chi volesse cogliere l’occasione di un bel ripasso, “La lingua langue”, produzione del teatro Elfo Puccini, è in scena fino al 24 Novembre.
Giulia Acconcia
Fotografia di Laila Pozzo