LA GRANDEZZA ARCHITETTONICA DEGLI UFFIZI
La Galleria degli Uffizi è uno dei più importanti musei d’Italia e del mondo, con una raccolta d’arte che comprende sculture antiche, pitture del Trecento e del Rinascimento italiano, opere della pittura europea tedesca, olandese e fiamminga e una collezione di statue e busti della famiglia Medici.
All’interno del museo si possono osservare opere come “La Primavera” e la “Nascita di Venere” del Botticelli, “L’annunciazione” di Leonardo Da Vinci, “Il Tondo Doni” di Michelangelo, “La Medusa” e il “Bacco” di Caravaggio, il “Ritratto dei Duchi d’Urbino” di Piero della Francesca e molti altri ancora. Oltre alle sale allestite con le opere senza tempo dei grandi artisti del passato, ci sono anche alcune aree del museo in cui sono organizzate periodicamente delle mostre temporanee di artisti contemporanei. Dal 20 novembre fino al 17 febbraio il museo degli Uffizi ospita la mostra dal titolo “Flora Commedia” dell’artista Cai Guo-Qiang, ispirata al Rinascimento fiorentino e nata in seguito alla visita dell’artista agli Uffizi stessi, al palazzo Pitti e ai giardini di Boboli. Le sue opere raffigurano per la maggior parte dei fiori, realizzati con polvere da sparo colorata, che esprimono l’armonia e la bellezza delle forme dell’architettura rinascimentale di Firenze e la connessione con la natura. Inoltre nell’ultima stanza dell’esposizione viene proiettato un video con la performance di inaugurazione “City of flowers in the sky” di fuochi d’artificio diurni, ispirati alla primavera di Botticelli, che hanno dato il via alla mostra.
Ma oltre ad ammirare questi capolavori artistici possiamo e dobbiamo soffermarci anche su quella che è la grandezza degli Uffizi dal punto di vista architettonico. Progettati dall’Architetto Giorgio Vasari, gli Uffizi – che sorgono tra l’Arno e il Palazzo Vecchio – avrebbero dovuto essere gli uffici amministrativi (da qui il nome “Uffizi”) e giudiziari del Ducato nonché archivio di Stato e soltanto un piano avrebbe ospitato le collezioni artistiche medicee. Il palazzo, la cui costruzione iniziò nel 1560, si compone di due corpi di fabbrica paralleli e di uno, più piccolo, a essi perpendicolare, che racchiudono una piazza stretta e lunga. Il Vasari ideò un modulo architettonico, ripetuto per tutta la lunghezza dell’edificio, che prevedeva a pianterreno un portico e al primo piano tre finestre, anche se nel 1565, quando già erano terminati gli “Uffizi lunghi” e il tratto che si affacciava sul fiume, l’architetto decise di inserire delle grandi arcate nella porzione inferiore del lato breve, così un’ariosa serliana forma l’unica apertura tra i due corpi di fabbrica paralleli, conducendo lo sguardo dal fiume fino a Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria. L’edificio è realizzato in pietra di fossato, è intonacato nelle parti in aggetto ed è composto da un piano terreno porticato, da un mezzanino e da due piani superiori. Una successione di campate seriali fra loro divise da paraste delimitano lo spazio occupato da tre aperture trabeate.
L’ambiente interno degli Uffizi è costituto da tre vestiboli e da tre corridoi, corrispondenti ai tre corpi del palazzo che corrono lungo tutto il lato interno, hanno soffitti decorati e ampie vetrate e su di essi si aprono le sale. Nel 1565 gli Uffizi vennero congiunti sia con Palazzo Vecchio che con Palazzo Pitti attraverso due passaggi coperti, il secondo è chiamato “corridoio vasariano” e permetteva al Duca di fuggire in caso di sommosse popolari. A partire dal 1581, dopo la morte del Vasari, il Buontalenti costruì nel braccio lungo degli Uffizi, la Tribuna, un edificio a pianta ottagonale destinato ad accogliere i tesori delle raccolte medicee. Il Buontalenti realizzò anche il teatro mediceo, un vano lungo 55 metri, largo 20 e alto 14, circondato da gradinate con il palco dei principi in mezzo. Nel corso dei secoli il teatro è stato trasformato e infine suddiviso in due piani: nel primo ha trovato posto il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, nel secondo alcune sale della Galleria. Del teatro resta il Vestibolo nel quale si aprono, a sinistra il portale che introduceva al teatro e di fronte le tre porte del Ricetto, su quella centrale è posto il busto di Francesco I e le ante di legno sono intagliate con stemmi medicei. Nel 1769 Pietro Leopoldo aprì la galleria al pubblico e ne propose una radicale trasformazione, che fu realizzata negli anni 1780-82 da Luigi lanzi. Pietro Leopoldo volle anche un nuovo accesso alla Galleria che fu realizzato prolungando l’antica scala che arrivava fino all’ingresso del teatro, con rampe monumentali che terminavano nel Vestibolo. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il teatro mediceo fu suddiviso in due piani e la parte superiore fu usata per ampliare la Galleria. Nel Novecento furono realizzati numerosi restauri con l’aggiunta di sei grandi sale, le prime delle quali rinnovate nel 1956 su progetto degli architetti Michelucci, Scarpa e Gardella. Nel 1998 un concorso internazionale per l’uscita della Galleria è stato vinto da Arata Isozaki.
L’edificio degli Uffizi ha avuto una duplice funzione, da una parte veniva utilizzato come via di fuga da Cosimo de Medici quando il suo Stato dispotico lo rendeva impopolare tra il popolo, dall’altra invece le sue magnifiche costruzioni mostravano ai sudditi, agli amici ma soprattutto ai nemici la potenza e la ricchezza della città capitale, di cui noi tutti ancora oggi possiamo godere.
Federica Missanelli
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