“La geografia dell’Italia. Identità, paesaggi, regioni” di Daniela Pasquinelli D’Allegra
“La geografia dell’Italia. Identità, paesaggi, regioni” (Carocci Editore, pp. 124, euro 11) di Daniela Pasquinelli D’Allegra è un libro che aiuta molto a conoscere meglio la nostra Italia geografica nelle sue evoluzioni, attraverso metodologie innovative. È sicuramente un piccolo volume indispensabile per lo studio della Didattica della Geografia, in cui si riportano sia aspetti teorici sia esempi pratici. L’autrice ci aiuta a riflettere su come la maggior parte di noi umani abbia una naturale inclinazione a conoscere il territorio in cui vive e ciò che lo circonda; ad esempio nei bambini piccoli c’è già l’innata curiosità di esplorare lo spazio circostante, anche quello proibito dai genitori. Viaggiare alla scoperta di nuovi territori, paesaggi, culture e persone è sempre stato un potente stimolo nella storia dell’umanità, sicuramente in molti casi per ragioni puramente economiche e politiche. Il libro, sin dalle primissime pagine, attraverso il Codice dei beni culturali e del paesaggio – che regola la tutela dei beni culturali e paesaggistici d’Italia – ci aiuta a capire l’importanza e la necessità di preservare il patrimonio culturale italiano, che va dal patrimonio artistico, storico, archeologico o etnoantropologico fino alle raccolte di istituzioni culturali, beni naturalistici, scientifici, carte geografiche, nonché materiale fotografico, delineandoci la vasta ricchezza dei beni presenti in Italia.
Una buona pianificazione territoriale riduce la nostra esposizione ai pericoli della natura, consentendoci al contempo di sfruttare le risorse offerte dall’ambiente in modo equilibrato e sostenibile. La geografia ridotta a elenchi di nomi di capitali di Stato, fiumi e altro – che non mancano mai in un gioco televisivo – è una smorfia semplificatrice del suo valore e della sua utilità. Inoltre, in tempi incerti e complessi come quelli attuali, la geografia serve anche a rafforzare il nostro sentimento di appartenenza a una comunità, quella della nostra città, quella della nostra comunità, quella dell’Italia e dell’Europa, e quella dell’umanità nel suo insieme, in modo aperto, senza pregiudizi né confini. La geografia è una scienza esplicitamente solidale, perché la conoscenza dei territori ci permette di avvicinarci e comprenderli in modo empatico.
L’ampiezza dei saperi trattati, che da sempre caratterizza la geografia, viene mantenuta al fine di formare un generalista del territorio, anche per il tipo di dedizione a cui si aspira (intervenire nelle proposte informative, diagnostiche e progettuali) e che necessariamente si svilupperà in un lavoro multidisciplinare.
Il testo porta a farci tante domande, ma soprattutto ci regala tante risposte. Se ti stai ancora chiedendo perché la Geografia dovrebbe essere una materia fondamentale per l’educazione nelle scuole, forse dovresti chiederti se sai da dove arriva l’acqua che bevi, l’elettricità che consumi, il gas che usi per riscaldarti e il cibo che consumi per mangiare, e come questo può influire sull’ambiente, o se conosci davvero la realtà sociale e ambientale del luogo in cui vivi, e quali sono stati i processi che hanno portato a costruire questa realtà che viviamo giorno per giorno. Pensi che conoscendo queste cose vivresti la tua vita allo stesso modo?
Assunta Cecere