La dignità dell’Omu Cani di Davide Dolores al Kitchen di Vicenza
Vale sempre la pena raccontare le storie vere, quelle che vengono dal cuore dei paesi, pulsano nella memoria della gente, così come accade con il monologo “Omu cani”, scritto e interpretato da Davide Dolores, andato in scena il 26 ottobre al Kitchen-Teatro Indipendente di Vicenza.
Il palco a terra e lo spazio scenico ampio permettono una fusione vitale con il pubblico e l’attore trasporta l’immaginario, con pochi elementi di scena, il semplice racconto, la riuscita caratterizzazione di diversi personaggi e le musiche originali di Riccardo Russo.
Si creò una sorta di leggenda su un clochard apparso nel 1940 nella siciliana Mazara del Vallo, un senza fissa dimora che non pretendeva nulla da nessuno e accettava solo il cibo che gli veniva lanciato a terra, proprio come un cane randagio, e per questo soprannominato Omu cani, l’uomo cane. Ben presto si creò curiosità e affetto per l’uomo che si distingueva per l’atteggiamento dignitoso e garbato, oltre al fatto che giravano voci sulle sue doti matematiche. Il filo narrativo conduce all’ipotesi che l’uomo fosse stato in realtà Ettore Majorana, il geniale fisico nucleare scomparso nel 1938, in viaggio da Palermo verso Napoli.
Davide Dolores riesce a mostrare gli eventi che hanno plasmato la storia dei mazaresi, porta il pubblico nelle strade, nella piazza, nei bar e lo fa con dialoghi tipici alla siciliana, con la simpatia agguerrita che riempie il tempo. Le vite umane possono essere quelle dei fantasmi, soli tra tutti, ciondolanti nel non fare, quasi nel non-essere. La dicotomia tra il cosiddetto barbone e il genio che forse possono essere la stessa persona, rende più fluidi i confini della comunicazione da parte delle persone: sotto gli stracci c’è un uomo e se quell’uomo ha una mente speciale allora gli si deve portare rispetto. Ma in questo caso il diverso ha già una sua diversità, qualcosa che lo mostra al di fuori dell’alienazione in cui sembra voler stare. Il genio non ha anch’esso una forma tale che lo esilia dal resto della gente? L’uomo cane ha una luce che i cittadini riconoscono e accettano, che possa o non possa essere davvero il fisico Majorana. Basta poco per scardinarsi dai sistemi sociali: l’abbandono di ogni convenzione oppure, all’opposto, superare tutti i limiti che sono stati imposti, andare oltre, come un missile spaziale verso la luna. Geni e senza tetto, rivoluzione in alto e in basso. L’attore ha trasporto emotivo, chiarezza e precisione, rende “Omu cani” una perla da raccontare e ricordare.
Silvia Paganini