La compagnia Invisibile Kollettivo porta in scena Pirandello al Teatro Elfo Puccini di Milano
La compagnia Invisibile Kollettivo torna con un nuovo allestimento, dopo i precedenti successi ottenuti con la messa in scena della biografia di Andre Agassi, “Open” e ancora prima con la lettura scenica di “L’avversario” di Emmanuel Carrère, che verrà riproposto dal 25 novembre al 4 dicembre al Teatro Elfo Puccini di Milano. Ma in questi giorni proprio in questo teatro la compagnia è in scena fino al 23 novembre con “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello, un dramma scritto nel 1929 ispirato a una vicenda giudiziaria, quella dello “smemorato di Collegno” .
“Essere è niente” Essere è farsi.”
Il tema dell’identità è al centro della vicenda, e di come si possa mettere in dubbio anche l’evidenza, ribaltando completamente la realtà. Questa storia, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, gira attorno a una donna, chiamata genericamente “l’ignota”, perché la sua identità inaspettatamente cambia, a causa di un malinteso, di cui la donna si approfitta senza titubanze. Una sera, a Berlino, mentre rientra a casa, la donna viene scambiata per Lucia, la moglie di Bruno Pieri, residente in Friuli, in Italia. Lucia è scomparsa dopo i bombardamenti e il marito attende il suo ritorno. L’ignota coglie l’occasione e si finge Lucia, assumendone la identità, vedendo un nuovo futuro davanti a sé. A interpretare il ruolo dell’ignota si alternano Elena Russo Arman nel primo atto e Franca Penone nel secondo atto. Straordinarie e versatili, donano a questo personaggio molteplici sfumature. Nel terzo atto entrambe convergono davanti alla cruda realtà: il futuro sgargiante che l’ignota vedeva davanti a sé svanisce con l’arrivo della vera Lucia, che non è più capace di intendere e di volere. Accanto all’ignota ruotano personaggi ciechi e senza scrupoli: lo scrittore Carl Salter, il signor Boffi, Bruno Pieri, lo zio Salestio e la zia Lena… a interpretarli tre camaleontici attori: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor.
Una lode alle scene e ai costumi: il palco è sgombro, lateralmente si vedono degli abiti appesi, pronti all’uso diretto degli attori. Molto d’effetto il cambio di scena tra il primo e il secondo atto, che vede aprirsi un nuovo palco dai contorni luminosi. I costumi delle figure femminili sono leggeri e di colore neutro: la neutralità distacca dall’identità, sono come una maschera che permette di diventare qualsiasi cosa (in questo caso, di assumere qualsiasi identità). Le musiche di Alessandra Novaga donano un valore aggiunto all’ottimo lavoro fatto dalla compagnia.
Affrontare un autore come Pirandello mette di fronte a diverse sfide, data la complessità e la raffinatezza dei personaggi. La compagnia Invisibile Kollettivo è riuscita brillantemente nell’impresa, amalgamando momenti divertenti ad altri più intimi.
Roberta Usardi
Foto di Laila Pozzo