“La combattente” – Le battaglie di Stefania Nardini
Dopo la morte di Fabrizio, Angelita si sente persa. Divorata da un dolore profondo, abbandonata ingiustamente in una vita dove, da sola, non riesce più a riconoscersi, trovandosi a espiare “la colpa di essere sopravvissuta”. Il cancro le ha portato via, dopo trent’anni, l’uomo che amava, lasciandole un figlio, Marco, che si tiene distante da lei, perché la sua reazione alla perdita gli incute quasi paura.
Cominciano così i flashback che la riportano alla sua vita felice, alla gavetta da giornalista, al primo incontro con Fabrizio al Santa Maria della Pietà di Roma, al viaggio inaspettato sulla spiaggia di Skyros, agli anni di piombo, alla felicità. Finché accade qualcosa, una scoperta che la lascerà con il fiato sospeso, che la ricondurrà nuovamente indietro nel tempo, ma questa volta esaminando gli eventi da un’altra prospettiva, un’altra luce, a tratti più buia; perché non riconoscere più la persona che aveva accanto e scoprirne i segreti la farà sprofondare in un baratro più profondo della sua morte.
Con “La combattente” (edizioni e/o, pp. 156, euro 15), Stefania Nardini analizza quella forza che resiste a situazioni diverse: dal dolore imminente di una morte, a una situazione economica da risanare, a un dolore misto a rancore che emerge da scoperte del passato per rendere più chiaro il presente, mostrandolo sotto un’altra dimensione, più nitida ma comunque dolorosa e deludente. L’autrice scrive mettendo a nudo anche il proprio di dolore, nato da una situazione analoga a quella di Angelita, un dolore che se esorcizzato e compreso può trasformare la solitudine in libertà.
Marianna Zito