La bellezza immortale degli Uffizi
Sono il fulcro della città di Firenze, il luogo dove storia, arte e bellezza si incontrano per creare quel connubio che dà vita all’immortalità delle opere e valore al loro attraversamento nel tempo. Ci colpisce subito una scultura di cui non conoscevamo l’esistenza, all’esterno del Corridoio Vasariano, che la Direzione degli Uffizi e la Fondazione Friends of Florence hanno inaugurato pochi anni fa, nel luogo dove avvenne la strage Georgofili nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993; dove, in un attentato di mafia, vennero uccise 5 persone e ferite quasi 50 e andò persa una parte del patrimonio della Galleria degli Uffizi. La scultura sospesa, dedicata alla memoria delle vittime, è I passi d’oro realizzata in bronzo e oro dall’artista pistoiese Roberto Barni.
All’ingresso ci accoglie la mostra Dipingere e disegnare “da gran maestro” – Il talento di Elisabetta Sirani (Bologna, 1638 – 1665) che sarà ospitata dalla Galleria fino al 10 giugno 2018. Da opere religiose a quadri allegorici e storici, questi ultimi ne delineano la peculiarità, considerando soprattutto il suo “essere donna” in quel preciso momento storico delineando così la figura dell’artista nel contesto culturale bolognese che non durò molto, data la sua prematura scomparsa all’età di 27 anni. Una selezione di 33 opere pubbliche e private per la maggiore provenienti da siti italiani, ricordiamo tra tutti L’amorino trionfante in mare (1661) e La giustizia, la carità e la prudenza (1664). Un’altra caratteristica della Sirani è la raffigurazione di eroine dalla letteratura, dalla storia antica o dalla bibbia; bellissimo nelle linee nel colore e nel significato La Porzia che si ferisce alla coscia (1964). Un’ulteriore curiosità è la firma nascosta nei suoi quadri, nei punti più inusuali dei dipinti. Divertitevi a cercarla!
Cominciamo così la passeggiata tra le opere degli Uffizi, uno dei più importanti musei d’Italia e del mondo – opera dell’architetto Giorgio Vasari – che si sviluppa a forma di U su tre piani collegate da ampie scalinate del XVI secolo, accanto a bellissimi sarcofagi della fine del II secolo d.C. attentamente intagliati a rappresentare episodi di vita o mitologie. Ci colpisce quello rappresentante il trionfo di Dioniso al ritorno dall’India legato al tema della resurrezione del dio, al trionfo orgiastico tra menadi e centauri. Alzando gli occhi vediamo i meravigliosi e particolari affreschi sul soffitto risalenti al XVI secolo mentre il corridoio è ricco di sculture marmoree come quella di Ercole e Nesso dello scultore Jean Boulogne del 1598, la bellissima Demetra avvolta nel manto nero (copia romana di un originale attico del 430 – 400 a.C.)
Proseguiamo nel Duecento e Trecento di Giotto, Cimabue e Duccio di Boninsegna con le tre tavole Maestà che raffigurano Maria su un trono circondata da angeli e santi: da qui che ha inizio l’arte italiana. Il bizantino si arricchisce del gotico e vediamo il passaggio che dall’arte bizantina porterà a delineare le figure rendendole più vive e naturali, ne è un esempio la Madonna Ruccellai (1285) di Duccio da Boninsegna della scuola senese. Si arriva man mano al gotico internazionale e possiamo ammirarlo nell’Incoronazione della Vergine del fiorentino Lorenzo Monaco (1414). Continuando siamo colpiti dal bellissimo stacco di colori di Pittore Pisano ne Il Sogno di San Romualdo (1400 circa).
Arriviamo al Rinascimento e alla ricerca dello spazio con Piero della Francesca e i celebrissimi I duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza (1472-75 circa) e la bellissima Adorazione del bambino con i santi Giovanni Battista fanciullo e Romualdo, gli angeli, le mani del Padre Eterno e la colomba dello Spirito Santo di Filippo Lippi. La Primavera e La Venere di Botticelli, inutile dirlo, emozionano e incantano e nulla tolgono a Pallade e il Centauro (1482-85 circa). Proseguendo troviamo la Venere di Lorenzo Di Credi (1490 circa), San Gerolamo Penitente la drammatica e bellissima opera di Filippino Lippi (1493-95 circa), Liberazione di Andromeda l’olio su tempere esotiche di Piero Di Cosimo (1510-15 circa) e la bellissima Madonna col bambino. A monocromo: San Giovanni Battista, due profeti di Luca Signorelli (1510 circa).
Arriviamo al corridoio di Arte Romana dove, tra i busti dei filosofi, troneggia Socrate (II sec. D.C.), proseguiamo trovando con l’Eros dormiente (metà del II sec. D.C.) e il bellissimo Pan e Daphnis di Heliodoros di Rodi (II sec.) Ci troviamo meravigliosamente di fronte agli affascinanti Adamo ed Eva del 1528 Lukas Chranac per poi arrivare ad Adamo ed Eva nella Cacciata dal Paradiso del Pontormo (1518-20) mentre la triste storia di Piramo e Tisbe (1589) ci viene regalata da Andrea Boscoli. E poi, ancora, l’Autoritratto (1506 circa) di Raffaello Sanzio e poi il Parmigianino, Giorgione e le bellissime Flora (1515-20) e Venere (1538) di Tiziano Vecellio.
Ci viene data la possibilità di assistere al video delle fasi di restaurazione dell’Adorazione dei Magi e alle varie fasi di studio che Leonardo Da Vinci fece per realizzarla fino all’opera finale, ma non manca di bellezza e colori L’Adorazione dei Magi di Filippino Lippi. Andrea Del Verrocchio Il Battesimo di Cristo (1470-75). L’annunciazione di Leonardo Da Vinci e Il battesimo di Cristo di Leonardo da Vinci e Andrea del Verrocchio. Cominciano poi le meravigliose “decapitazioni” con Davide con la testa di Golia di Guido Reni (1605 circa), Giuditta decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi (1602-1621 circa), Giuditta e Oloferne di Pieter Paul Rubens, Salomè con la testa del Battista del Battistello fino alla spaventosa Medusa del Caravaggio.
Un viaggio nella bellezza, quello agli Uffizi, che ogni volta ci riempie la mente regalandoci la grandiosità del nostro passato, portandoci ad ogni passo in un momento diverso del tempo che possiamo afferrare e portare a spasso con noi nel presente, come un grande tesoro che, tutto sommato, un po’ci appartiene.
Marianna Zito