“La bellezza è per tutti” di Marisa Bertani
Molti possono essere i motivi che guidano la scelta verso un libro. Tra questi, un ruolo di certo importante lo ha la copertina e, nel libro di Marisa Bertani, “La bellezza è per tutti” (Edizioni Esserci, pp. 152, euro 19,50) la scelta appare accattivante per i sentimenti che suggerisce. Altro elemento propiziatorio della lettura è l’afflato ecologico in tempi in cui, nonostante la crescita della coscienza civile sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente, continuano a prevalere meschini e distruttivi interessi economici . Per quanto concerne il tema trattato, credo sia difficile per chiunque restare indifferenti. Dai graffiti di Lascaux ai frattali di Jackson Pollock, l’uomo ha sempre cercato si capire e rappresentare il bello .
Il libro, nella prima parte, risulta gradevolmente fruibile attraverso la Neuroestetica. Con argomenti scientifici, biofisici, filosofici , coinvolge, sorprende ed entusiasma, aiutandoci a dipanare la complessità della “percezione della bellezza” e le reazioni psichiche che a questa conseguono. Nella seconda parte, quasi in opposizione alla precedente, tra refoli antiscientifici di “creazionismo” appare interessante, anche se scarsamente sviluppato, il raffronto al “brutto”; l’accenno alla variabilità del concetto di bello in rapporto alle diverse epoche e latitudini, nonché il riferimento al “bello consumistico”. Le immagini che corredano, ora soffuse ora luminescenti, ci emozionano, ma – ammirando la geometrica bellezza del favo, del girasole – ci invitano anche a speculare e, facendoci tornare alla mente la sezione aurea, la sequenza di Fibonacci, il numero aureo (phi : 1,618….), si apprezzano momenti di estatico smarrimento. Nell’ultima parte, nell’intento di esaltare il “bello” alcuni concetti appaiono esasperati (ad es. quando si afferma: “quartieri con più verde meno crimini”, mentre magari si tratta soltanto di quartieri più curati ove risiedono classi borghesi con minor disagio sociale). Interessante l’invito alla compartecipazione, anche se il percorso counseling, accompagnato da espressioni che ricordano gli enfatici riduttivi motti esistenziali alla Paulo Coelho, pare suggerire che, per cercare l’equilibrio nella vita, possano bastare riti sciamanici e meditazioni buddhiste .
Un libro piacevole e interessante, una lettura che, fatta magari in compagnia, stimola lo spirito.
Gregorio Narda