“Joker” – Il capolavoro scioccante di Todd Phillips con Joaquin Phoenix
Una risata crepitante, una danza lenta e una colonna sonora emozionante sono le cose che afferrano e dilaniano l’anima dello spettatore durante la proiezione di questo capolavoro. La risata è quella di Arthur Fleck, un comico strano e fuori dagli schemi che affronta la brutalità della vita odierna tra botte nei vicoli, in metro e in qualunque angolo di buio di una città sporca e infestata da ratti giganti che ingoia persone e sentimenti in una luce fioca, fredda, intermittente.
Arthur vive con la madre ed è affetto da un disturbo neurologico che lo fa ridere all’improvviso in maniera sguaiata e ha a disposizione solo un cartellino che porta con sé e che tende alle persone per spiegare la sua malattia. Il sogno di Arthur è di diventare cabarettista e essere ospitato, un giorno, allo show televisivo condotto dal comico Murray Franklin. Nel frattempo, tra le bugie raccontate dalla madre e i soprusi ricevuti da gente sconosciuta e colleghi di lavoro, Arthur si trasforma e diviene, inaspettatamente, simbolo di una rivolta contro l’élite che non comprende i problemi di chi deve lottare contro il disagio di non sentirsi rappresentato, contro l’abbandono e la dimenticanza da parte delle persone agiate. Arthur fa parte di quel popolo invisibile, inutile a cui nessuno è in grado di tendere una mano. Arthur fa parte di un tormento interiore mai spiegato e che scopre cominciando a seminare violenza. Ogni passo di danza diventa sintomo di un’accesa follia che si ingrandisce man mano che Arthur accende sigarette e ride in maniera soffocata, stridula, chiedendo aiuto ai personaggi che gli gravitano violentemente intorno.
“Joker” è un film scioccante, crudo, convulso, affidato alla maestria di un intenso Joaquin Phoenix e alla bravura del regista Todd Phillips. Maschere e ghigni strazianti precipitano nella solitudine di un uomo che vuole solo far ridere ed essere accettato, senza riuscirci.
Debora Colangelo